Puglia, negli ospedali solo sette centri di cottura sono in regola

Le cucine controllate sono in totale ventitré

Puglia, negli ospedali solo sette centri di cottura sono in regola

Un nuovo capitolo da affrontare per la sanità pugliese. Quello delle mense ospedaliere. Solo sette cucine su ventitré pare siano in regola nei nosocomi della regione.
A darne notizia è La Gazzetta del Mezzogiorno. La questione gira intorno a un bando di gara per l’affidamento unico del servizio di ristorazione in tutte le strutture sanitarie della regione Puglia. In ballo ci sono 300 milioni di euro.

Dopo un controllo di alcuni centri di cottura negli ospedali, è emerso questo dato allarmante secondo cui la maggior parte non è in regola.

Le aziende sanitarie locali, si vedono così costrette (come si legge sempre sul quotidiano regionale La Gazzetta del Mezzogiorno) ad affidare le loro cucine a gruppi esterni per garantire il rispetto delle regole. A patto che siano tutelati i lavoratori attualmente impiegati nel servizio di ristorazione e che non venga usato il sistema di cottura refrigerato, il cosiddetto "cook and chill". Per non somministrare pasti scongelati ai pazienti e agli operatori sanitari.

Il vincitore del bando di gara ( il bando dovrebbe uscire entro la fine di maggio) potrebbe rifiutarsi di avviare il servizio nei punti di ristorazione non a norma e lavorare solo nei sette centri di cottura che già rispettano le regole ma che, ovviamente, non coprono l'intero territorio pugliese.

Non sono mancate le polemiche dei sindacati e di Sinistra Italiana/Liberi e Uguali che in una nota stampa del consigliere regionale Mino Borraccino fa sapere che "continueremo in questa nostra giusta battaglia al fianco dei lavoratori, della qualità dei pasti e delle casse della Regione".

Intanto oggi il direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro farà il punto della situazione con il capo dipartimento "Promozione della Salute", Giancarlo Ruscitti.

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