Sono iniziati da pochi minuti gli abbattimenti di ulivi contagiati dal batterio della xylella a Oria, nel brindisino, tutti segnati con la croce rossa, indice di infezione. "Basta!", sta gridando uno sparuto gruppo di manifestanti ambientalisti arrivati dalla provincia di Lecce. Il frastuono delle motoseghe copre le loro voci. "Vergognatevi! ", continuano ad urlare alcune donne con i bambini al seguito.
In questo momento sono tre gli ulivi abbattuti. Si arriverà a sette in pochi minuti. Alcuni manifestanti hanno scavalcato la rete di recinzione che chiude il campo delle piante malate e uno di loro si è arrampicato su un ulivo. Uomini della forestale e dei carabinieri stanno presidiando il campo per proteggere gli operai al lavoro.
Questo di Oria è il focolaio di xylella più a nord della Puglia e gli abbattimenti sono stati definiti necessari per impedire che l'infezione si propaghi all'area settentrionale della regione. Nella zona sud il contagio è ormai radicato in una parte estesa del Salento.
Il campo si trova a circa cinquecento metri dal paese di Oria e confina con un altro campo di ulivi malati dove
per ora le esecuzioni sono sospese in attesa della decisione del Tar."Siamo cresciuti con questi ulivi!", continuano a gridare alcuni manifestanti, la maggior parte dei quali in realtà non abita in provincia di Brindisi.
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