Vendevano anche all'estero olio di semi di soia, aggiungendo clorofilla, spacciandolo per olio extra vergine di oliva. Con l'operazione "oro giallo" i carabinieri del Nas, il nucleo antisofisticazione e sanità, hanno eseguito ventiquattro misure cautelari, diciassette delle quali a Cerignola, in provincia di Foggia. Secondo le indagini l'olio contraffatto veniva venduto anche a ristoranti noti in Italia e in Germania, a prezzi più bassi e concorrenziali rispetto all'effettivo valore di mercato. Gli indagati avrebbero creato delle false società che sostenevano di produrre l'olio di oliva extravergine in frantoi che però risultavano inesistenti. Alle indagini, oltre ai carabinieri ha partecipato anche personale di polizie straniere, in cooperazione continua con 'Eurojust', l'agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, e con Europol per gli aspetti operativi transnazionali. Coinvolti, nella vasta operazione, duecentocinquanta militari del gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Napoli, oltre a unità dell'Arma territoriale e, come detto, personale di polizie straniere.
"Nel 2019 addio a sei bottiglie di olio extravergine Made in Italy su dieci negli scaffali dei supermercati. È l'effetto del crollo dal 65 per cento all'80 per cento in Puglia della produzione di olive, su valori minimi negli ultimi 25 anni, con il rischio di un aumento esponenziale di frodi e speculazioni". È quanto afferma la Coldiretti Puglia nel commentare l'operazione dei Carabinieri dei nas di Foggia sull'olio di semi sofisticato.
"Con la produzione di extravergine Made in Italy, che ha raggiunto quest'anno i minimi storici a causa delle gelate di febbraio 2018 e gli effetti drammatici della ylella, con il crollo in maniera incontrovertibile della produzione di olive di oltre il 60 per cento, è aumentato il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e i consumatori, allarme che avevamo lanciato sin dall'anno scorso a seguito della peggiore campagna olivicola in Puglia degli ultimi 25 anni", denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia."Senza interventi strutturali l'Italia - precisa Coldiretti - rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull'economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio".
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