Ritorno in tv con polemica per Michele Santoro, che giovedì 31 marzo è stato ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita. Come sempre, il giornalista ha diviso l'opinione pubblica sulle sue dichiarazioni, soprattutto quelle in merito all'invasione russa in Ucraina. Durante l'intervento, Enrico Letta si è duramente scagliato contro Michele Santoro, commentando le sue parole. "Io non penso che Putin sia il maggiore nemico che noi abbiamo di fronte in questo momento. Il nemico più mostruoso che sta di fronte a noi è la guerra. La guerra è mostruosa", ha detto l'ex conduttore di Annozero, da anni senza una trasmissione.
Michele Santoro ha puntato il dito contro la "narrazione unica" che starebbe schiacciando l'informazione e ha provocatoriamente proposto: "Processiamo Putin, ma allora processiamo pure Bush. A Baghdad i bambini sono morti bruciati dai missili". Prevedibile il suo elogio ad Alessandro Orsini, il professore dell'università Luiss di Roma al centro di numerose polemiche per le sue affermazioni su Vladimir Putin e la guerra in Ucraina, che hanno poi portato alle rimostranze sul suo compenso da 2mila euro per partecipare al programma Rai Cartabianca. Il contratto è stato poi stracciato dalla televisione pubblica ma il professore continua a presenziare ne programma di Bianca Berlinguer, anche se a titolo gratuito. "È una violazione pretendere di non pagare un pensiero che si considera scomodo", ha commentato Michele Santoro.
L'intervento di Michele Santoro ha spinto Enrico Letta a scrivere una sorta di lettera aperta, pubblicata sul suo profilo Facebook, nella quale il segretario del Pd si rivolge direttamente al giornalista. "L'idea che ci sia qui da noi un tentativo di oscurantismo nei media, per di più avallato o alimentato dal Pd, è falsa e inaccettabile. Un conto sono le posizioni sull'invasione della Russia, sulle quali continueremo a confrontarci, un conto il presunto soffocamento delle voci 'libere'. Che in verità sono squillantissime su tutti i nostri media", ha attaccato Letta. In Russia, sottolinea il segretario dem, "c'è un regime che i giornalisti li ammazza e i dissidenti li incarcera; l'Italia è certamente il Paese europeo dove più intenso è il dibattito e dove le voci critiche rispetto alle scelte del governo hanno più spazio rispetto a quelle favorevoli".
Poi, Letta pungola: "Nella tua lunga e appassionata lettera ho cercato, senza trovarla, una parola: 'resistenza'. Il valore fondante della nostra Repubblica, il segno distintivo della vicenda della sinistra in Italia.
La resistenza contro l'aggressore di un popolo che combatte casa per casa per la sua libertà. Che è anche la nostra libertà di cittadini italiani ed europei. Da un lato un esercito invasore, dall'altro un popolo invaso. Io sto con quel popolo. E il Pd è e sarà sempre dalla parte dei popoli oppressi".
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