Sarebbe Bologna, secondo la classifica stilata come ogni anno dal Sole 24Ore, la città con la migliore qualità di vita. Rispetto al 2019, il capoluogo della Regione Emilia-Romagna ha scalato 13 posizioni, aggiudicandosi il podio. Ma non è la sola nella sua Regione a primeggiare, altre 5 città emiliano-romagnole si trovano nella top-20, vale a dire Parma, Forlì Cesena, Modena e Reggio Emilia.
Ma a cosa si deve un simile risultato? Nel valutare i parametri per la classifica sono stati presi in considerazione 6 punti: Ricchezza e consumi, Demografia e salute, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Giustizia e sicurezza, ed infine Cultura e tempo libero. Il Sole 24Ore attribuisce l'ottimo risultato conseguito da Bologna al buon governo esercitato dall'amministrazione del capoluogo, alla ricchezza della città, alla buona struttura sociale ed economica, e addirittura all'accoglienza nei confronti degli stranieri, nuova voce, evidentemente, da tenere in considerazione. Dietro Bologna, arrivano città come Bolzano (secondo posto) e Trento (terzo posto).
Nonostante il Coronavirus, il capoluogo dell'Emilia Romagna è riuscito a restare in piedi, mantenendo anche un buon livello di occupazione. La popolazione è abbastanza ricca, malgrado la caduta del pil. Le opportunità di lavoro sono molte, così come le possibilità di formazione e di fare sport. A questo si aggiunge anche un primato nella digitalizzazione, ed una buona struttura sanitaria, che ha permesso alla città di resistere all'ondata del Covid. Diverso il discorso per quanto riguarda la questione sicurezza: fra i primati negativi, a fare da contraltare, spiccano le numerose denunce per furti e per violenze sessuali.
Soddisfazione da parte di Virginio Merola (Pd), sindaco di Bologna. "Bologna prima città per qualità della vita nella classifica del Sole24Ore. Avviene nell'anno della pandemia: la nostra città sa resistere e, soprattutto, sa guardare al futuro. Ringrazio le bolognesi e i bolognesi, protagonisti di una città resiliente, aperta e innovativa”, ha infatti cinguettato il primo cittadino sulla propria pagine Twitter. Merola ha ricordato che anche durante l'emergenza sanitaria l'amministrazione di Bologna è riuscita ad abbassare il debito“senza aumentare tariffe e tasse, con sconti Tari per i negozi chiusi, garantendo l’accesso gratis ai nidi a metà dei bimbi, raddoppiando i buoni spesa del Governo per le famiglie in difficoltà, finanziando con 61 milioni il recupero di mille alloggi sociali, lanciando un piano da 120 milioni di euro per l'edilizia scolastica e confermando anche quest'anno 7 milioni di spesa in cultura”.
A finire in ultima posizione, invece, è la città di Crotone, con un basso tasso di occupazione, pochi investimenti nell'ambiente e carenze nei servizi pubblici. Un limite che viene evidenziato in molte zone del sud Italia.“La gestione della città deve cambiare passo, approccio e visione del futuro, come ci si aspetta in una società moderna e in crescita”, ha infatti dichiarato Maurizio Manfellotto, presidente degli Industriali di Napoli, come riportato da Il Sole24Ore. “Napoli è una città in deficit non solo in termini di buona ordinaria amministrazione, ma anche in termini di vision e di ruolo che spetta alla sua importante dimensione e alle sue potenzialità”. Discorso che può essere applicato anche a molte altre realtà del Meridione.
Nella classifica, infine, si è
potuta notare una discesa delle città del Nord, particolarmente colpite dal Coronavirus. A perdere punti sono state le città di Milano, scesa di 11 posizioni, Brescia, Bergamo e Monza e Brianza, crollata di ben 55 posizioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.