In questo quadro di accuse e di caccia al colpevole, a dare l'idea di come vengono fatte le ispezioni su infrastrutture e l'attività delle concessionarie c'è una audizione parlamentare del 2016 a firma dell'architetto Mauro Coletta, allora direttore della Vigilanza del ministero delle Infrastrutture sulle concessionarie autostradali. In audizione in Commissione Ambiente e Territorio a Montecitorio, l'architetto di fatto rilevò tutte le difficoltà incontrate nella verifica proprio delle infrastrutture e delle attività del delle società concessionarie delle autostrade. Nel 2011 l'attività di ispezione, come ricorda il Corriere, venne passata dall'Anas al ministero dei Trasporti.
"Pochi soldi per le verifiche"
E sulla attività di ispezione, proprio Coletta aveva acceso un faro: "I collaboratori che si recano in missione per svolgere i sopralluoghi devono anticipare le spese. È importante farlo presente: mi scusi se parlo di queste piccole questioni, ma il rimborso arriva dopo quattro-cinque mesi. Il dipendente che non può anticipare le somme occorrenti per l’albergo e per i pasti è costretto a rientrare in sede. Ciò crea grossi problemi. Basti pensare che siamo passati da 1.400 ispezioni all’anno nel 2011 a 850 ispezioni nel 2015. Ne risente, quindi, l’attenzione da parte di tutto l’apparato. All’interno di un assetto ministeriale c’è molta più burocrazia rispetto all’attività che conduciamo", si legge nell'audizione.
"Ci difendiamo da soli"
Poi il dirigente Coletta aveva anche alzato il velo sulle coperture legali del personale: "Ci dobbiamo difendere da soli. Noi, per tutte le questioni personali e penali – l’attività che svolgiamo può comportare anche incidenti o altro –, dobbiamo inevitabilmente avere un’assicurazione per una tutela di carattere legale, che abbiamo completamente perso rispetto a quella che ci spettava quando eravamo in Anas. Soffriamo molto di questa cosa, anche perché diventa pesante. Si tratta di questioni molto importanti e all’esterno ci sono fior di avvocati...". Poi, sempre nell'audizione proprio Coletta parla anche di tutti quei contenziosi con le concessionarie.
"Una valanga di conteziosi"
E le cifre di Coletta parlano chiaro: a settembre 2016 c'erano 327 procedure, circa 80 all'anno in 4 anni. " Spesso vengono impugnate le decisioni assunte dalla Direzione, così come i provvedimenti di approvazione dei progetti. Gli adeguamenti tariffari vengono costantemente impugnati", ha affermato Coletta.
Un racconto che dà l'idea di quanto sia complicato il rapporto tra il ministero e le concessionarie. Un rapporto che è destinato ad incrinarsi ancora di più dopo la revoca della concessione ad Autostrade da parte del governo dopo la tragedia di Genova.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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