Quelle domande dagli Stati Uniti sulla morte di papa Luciani

Il Washington Post rilancia la questione della morte di papa Giovanni Paolo I. Per il giornale americano, esistono dei quesiti a cui il Vaticano non ha dato risposte

Quelle domande dagli Stati Uniti sulla morte di papa Luciani
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Le circostanze in cui è morto papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, sono ancora al centro di varie inchieste giornalistiche. Il pontefice italiano durato poche settimane sul soglio di Pietro non ha mai smesso di occupare il cuore dei fedeli. E il riconoscimento di un miracolo - una guarigione di una bimba sudamericana - ha peraltro aperto alla beatificazione.

Mentre il processo per confermare l'essere "beato" continua, le cronache hanno continuato ad occuparsi di come Giovanni Paolo I sia morto. Nel corso degli anni, sono emersi più retroscena. Il più delle volte frutto più di dietrologia e complottismi. Qualcuno si è soffermato anche su quali fossero le intenzioni di Luciani rispetto alla Compagnia di Gesù. Studi, in sintesi, che si occupano anche della visione dell'ultimo sovrano pontefice italiano.

L'articolo del Washington Post

A sollevare nuovamente alcune questioni legate alla morte di Giovanni Paolo, avvenuta il 28 settembre 1978, è stato il quotidiano americano Washington Post. Per l'autorevole testata Usa, esistono elementi sufficienti per dire che la vicenda legata alla scomparsa dell'ex patriarca di Venezia è "ancora in evoluzione". Si tratterebbe, insomma, di un caso irrisolto.

Vale la pena sottolineare come la nota ufficiale del Vaticano, ai tempi, parlò di cause naturali. Quindi per la Santa Sede, un vero e proprio "mistero", non è mai esistito. Ma non tutti - com'è noto - la pensano in questo modo. Una delle ipotesi più note è quella dell'avvelenamento: una suggestione che non ha mai trovato riscontro. Stando a quanto ripercorso dall'Agi, il quotidiano statunitense ha scritto quanto segue all'interno di un corposo approfondimento. "Un piccolo numero di persone si è tuffato nel caso, ognuno adottando approcci drasticamente diversi, e solo alcuni si sono avvicinati ai fatti. L'eredità di Giovanni Paolo I è stata definita non solo dal mistero e dalla cospirazione, ma dai tentativi in competizione di mettere le cose in chiaro", scrivono sul Wp.

Quindi, stando a quanto affermato dai giornalisti, ci sarebbero ancora elementi da chiarire non solo sulla morte, ma anche sul periodo successivo, che potrebbe essere stato influenzato dal come veniva giustificata e raccontato il decesso di Luciani. Un momento che ancora oggi rappresenta un episodio drammatico e doloroso nella storia della Chiesa. Con una premessa che tuttavia sentiamo doverosa: quando si ha a che fare con il Vaticano, vengono spesso disegnati scenari con "misteri" persistenti. E la circostanza del decesso dell'ultimo pontefice italiano si è spesso prestata a ricostruzioni condite da punti di domanda e anche da interpretazioni volutamente tese alla dietrologia.

Le domande del Washington Post su Luciani

Il Washington Post non si ferma alla semplice analisi, ma pone due domande. Entrambe possono essere ricondotte a un lavoro di ricostruzione del giallista David Yallop, che nella prima metà degli anni Ottanta del secolo scorso ha dato alle stampe "Nel nome di Dio". "Perché il Vaticano riferì erroneamente l'identità di chi aveva trovato il corpo senza vita del papa? Perché venne frettolosamente imbalsamato senza un'autopsia?". Questi sono i due quesiti cui, secondo il Post, bisognerebbe rispondere. E forse a quel punto il "caso Luciani" sarebbe considerato risolto.

Il fatto che la grande stampa americana

rilancia la faccenda, in ogni caso, costituisce già di suo una notizia di rilievo. Ed è un punto su cui vale la pena riflettere anche per quanto riguarda la visione che viene data Oltreoceano sia della Chiesa che del Vaticano.

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