"Querelate mio padre che è morto", "Dite bugie". Lite tv Di Maio-Calabresi

Lo scontro a Di Martedì tra Mario Calabresi e Luigi Di Maio. Il direttore: "I governi non mettano il naso in quello che fanno i giornali". Il ministro: "Dovete ammettere quando dite una bugia"

"Querelate mio padre che è morto", "Dite bugie". Lite tv Di Maio-Calabresi

Si sono trovati faccia a faccia. Mario Calabresi, direttore de La Repubblica, e Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio, si sono "affrontati" durante l'ultima puntata di "Di Martedì" su La7.

Il vero scontro è avvenuto, come prevedibile, sul tema della libertà di stampa dopo gli affondio del ministro del Lavoro (e di altri M5S) contro i giornali e i giornalisti. "Un dato fondamentale della libertà di stampa - ha detto Calabresi - è che i governi non mettano il naso in quello che fanno i giornali". Ma per il capo politico del Movimento Cinque Stelle "la libertà di stampa non è libertà di dire bugie" né lavorare in quotidiani con "conflitti di interesse": "Per me sui giornali oggi ci sono troppe bugie e troppe campagne contro qualcuno. E ti viene da chiederti ma non è che quell'editore fa quella campagna per propri interessi?".

"Non mi preoccupa il linguaggio del ministro o quello di Di Battista che si qualifica da solo - ha continuato Calabresi - Ma l'idea che I giornali diano fastidio. Siete al governo, non siete più una forza di opposizione che attacca 'liberi e belli'. Ora siete al governo e avete qualcuno che vi fa le pulci, non potete viverla male. Se qualcuno vi attacca voi dite 'vanno levati di mezzo'". Il riferimento non è soltanto agli attacchi verbali, ma anche all'idea di tagliare i fondi all'editoria come annunciato dal M5S.

In tutta risposta il capo politico del M5S ha mostrato in diretta alcuni titoli di Repubblica considerati sbagliati. O comunque fuorvianti. "Dovete ammettere quando dite una bugia", è stato l'affondo di Di Maio.

Che però ha dovuto incassare la replica di Calabresi che gli ha ricordato che tra le cinque querele ricevute dal mondo M5S (due da Di Maio e tre da Casaleggio) "le ridò una querela che mi è arrivata ed è intestata a Luigi Calabresi, era mio padre che, come tutti sanno, è morto molti anni fa, così me la ridate giusta. Dà l'idea dell'approssimazione con la quale fate le cose". "Sarà un errore formale dell'avvocato - ha risposto il grillino - Ci sono tante approssimazioni anche nelle cose che scrivete nei vostri articoli".

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