La morte di David Sassoli ha inevitabilmente segnato il nostro Paese: l'Italia perde una figura istituzionale che aveva fatto dell'europeismo il motore della sua avventura politica. La scomparsa però ha fornito un'occasione ghiotta per alcuni no-vax che, cogliendo la palla al balzo, hanno esultato e attribuito al vaccino la causa del suo decesso. Sul web una parte della galassia contraria al vaccino anti-Covid si è scatenata e ha gioito per la morte dell'ex presidente del Parlamento europeo. Il tema è stato al centro anche di una rissa a distanza in diretta a Non è l'arena, programma condotto da Massimo Giletti su La7.
La rissa Amurri-Donato
Ad accendere la miccia è stata Sandra Amurri, che ha rivolto una durissima accusa nei confronti di Francesca Donato alla luce delle posizioni espresse in seguito alla morte di David Sassoli: "Ha insinuato il dubbio che la terza dose fatta da Sassoli avesse generato una malattia autoimmune o fosse causa del vaccino". La giornalista subito dopo ha aggiunto una considerazione forte per sottolineare come il ruolo ricoperto dalla Donato debba imporre maggiore responsabilità: "Questo giochino non passa. Lei è molto abile: prende articoli, prende una parola, ci fa un tweet, li estrapola dal contesto e così le vengono dietro. Quello che lei afferma e il ruolo che lei ha sa che cos'è? È la dimostrazione della grandezza della democrazia e dei limiti della democrazia".
L'europarlamentare si è difesa e contestualmente ha minacciato querela ai danni della Amurri: "Non ritiro un fico secco perché non ho insinuato niente. Lei ha detto che Sassoli avesse fatto la terza dose, cosa che a me non risulta e non interessa. Non so se questo potesse essere ricollegato a qualcosa tipo il vaccino", è stata la precisazione della Donato. Che continua a chiedere di porre molta attenzione sulle patologie autoimmuni: "Sono un problema che secondo me va approfondito e va curato meglio".
Le tesi choc su Sassoli
Sassoli era ricoverato dal 26 dicembre 2021 per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario. Motivo per cui era stato deciso di cancellare ogni attività ufficiale dell'allora presidente del Parlamento europeo. Già il 15 settembre scorso era stato ricoverato all'Hôpital Civil di Strasburgo: dopo i necessari accertamenti era stata diagnosticata una polmonite. "È stata immediatamente trattata con le terapie del caso. Le sue condizioni sono buone", aveva fatto sapere il portavoce Roberto Cuillo.
La morte di Sassoli è stata vista da diversi no-vax come l'occasione giusta per rivendicare la loro battaglia. "Avrà esagerato con il booster", si legge in un commento sul web.
Anche altri hanno ironizzato: "Allora più vaccini, così il sistema immunitario se ne va a putt***". In una pagina Facebook c'è chi non ha nascosto la propria gioia: "Ogni tanto una buonissima notizia. Se ne va mr Sassoli. Adesso venitevi a prendere gli altri, grazie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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