
Va bene (forse) svuotare le carceri, va bene (sicuramente) limitare gli abusi della custodia cautelare. Ma quando e come si metterà mano ai tempi folli della giustizia, modificando le procedure e facendo in modo che i giudici lavorino di più e soprattutto meglio? Sono queste le domande che il Giornale vuole porre al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, quando busseremo alla sua porta per consegnare le storie di giustizia-lumaca che stanno piovendo in questi giorni sul sito del Giornale, all'indiirizzo malagiustizia@ilgiornale-web.it. Nella speranza che il ministro accetti di riceverci, e soprattutto accetti di ricevere le mail che raccontano una giustizia dai tempi folli, dove si può aspettare dieci o venti anni (ma in alcuni casi anche di più) prima di ottenere una risposta certa.
Le lamentele contro i tempi biblici della giustizia, in particolare quella civile, fanno parte ormai da tempo dell'armamentario di tutte le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario. Ma poi non cambia nulla. Sono gli stessi magistrati a mettere sull'avviso: attenzione, se la giustizia non dà risposte, aumenta il rischio che i cittadini cerchino di farsi giustizia da sè, e che - soprattutto al sud - si rivolgano a organizzazioni criminali per fare tutelare interessi e diritti che dovrebbe tutelare lo Stato. Eppure in nessuna delle lettere dei lettori arrivati al Giornale in queste settimane, nessuno mostra di avere questa tentazione. E' dallo Stato che i cittadini chiedono di essere tutelati, ed è dallo Stato che non ricevono giustizia.
Per questo porteremo le vostre lettere al ministro Cancellieri. Gli spiegheremo che sono le lettere di italiani qualunque, gente che lavora e che non ha santi in paradiso, e che spesso ha avuto la vita rovinata da queste attese interminabili. Per molti di questi casi, ormai è tardi: anche se la sentenza arrivasse domani, i danni ormai sono irreparabili.
Ma quali sono le risposte che il ministro della Giustizia vuole dare agli italiani impegnati nei nove milioni di cause e di processi oggi pendenti, per evitare che facciano la stessa fine? Cosa vuole fare il ministro per impedire che l'Italia resti la bestia nera della giustizia europea, condannata a ripetizione dalla Corte dei diritti dell'Uomo, e che l'unica consolazione per le vittime dei ritardi siano i risarcimenti che deve pagare la collettività?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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