Il racconto dell'orrore: "Ho lanciato il bimbo, poi pizza e caffè..."

Mario Cannio ha confessato l'omicidio del piccolo Samuele Gargiulo. L'uomo è ora in stato di fermo in carcere. In passato era stato sottoposto a cure psichiatriche

Il racconto dell'orrore: "Ho lanciato il bimbo, poi pizza e caffè..."

"Ad un tratto l’ho preso in braccio e sono uscito fuori al balcone .... giunto all’esterno con il bambino tra le braccia mi sono sporto e ho lasciato cadere il piccolo. Ho immediatamente udito delle urla provenire dal basso e mi sono spaventato consapevole di essere la causa di quello che stava accadendo...". Sono le parole della confessione di Mario Cannio, il 38enne di Napoli accusato dell'omicidio del piccolo Samuele Gargiulo.

Il bambino è precipitato dal balcone di casa, nel rione Sanità. Un volo di quindici metri. Sabato i carabinieri hanno fermato Cannio, che inizialmente ha ammesso di essersi trovato sul balcone con il bimbo, ma ha negato di averlo fatto cadere. Nel secondo interrogatorio ha confessato, tentando di giustificarsi dicendo di aver avuto "un capogiro". A sconvolgere è il racconto delle ore successive: "Dopo la caduta sono fuggito dalla casa e sono andato a mangiare una pizza nella Sanità, che non ricordo, poi ho fatto ritorno alla mia abitazione. Mi sono steso sul letto e ho iniziato a pensare a quello che era accaduto, dopo sono sceso e sono andato a un bar in via Duomo e ho preso un cappuccino e un cornetto, poi sono rientrato a casa". Ora Cannio, che nonostante l'assenza di precedenti è "un uomo di spiccata pericolosità" secondo la gip Valentina Gallo, si trova in carcere perché è "concreto il pericolo che l'indagato, se lasciato in libertà, possa disporsi nuovamente alla commissione di reati della stessa specie", si legge nell'ordinanza.

Mario Cannio era il domestico che si occupava della casa dei Gargiulo. L'uomo - nipote di Enrico Cannio, autore di "'O surdato nnammurato" - da tempo si occupava delle pulizie in diversi appartamenti del quartiere. Pare che in passato fosse in cura psichiatrica. Poche ore dopo la tragedia, è comparso sul web un video TikTok girato dallo stesso Cannio, in cui il piccolo Samuele è filmato mentre dice: "Io ti butto proprio giù. Tu si una lota, io ti butto giù perché sei una schifezza". Una frase sentita da qualcuno, probabilmente dallo stesso domestico.

Su di lui si erano fin da subito concentrati i sospetti degli inquirenti, anche perché è apparso subito poco plausibile che il bambino si fosse gettato di sotto per conto proprio. Dopo aver fatto precipitare il piccolo Samuele, Cannio era scomparso. Sono stati i carabinieri a ritrovarlo a casa.

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