Un totale di 64 anni e 10 mesi. È la somma delle condanne inflitte alle belve di Lanciano, i sette romeni che il 23 settembre 2018 si resero protagonisti di una rapina in villa nella città abruzzese: uno di loro fu arrestato a Casal di Principe dopo aver tentato di vendere un orologio della refurtiva. Nell'aggressione venne malmenata una donna, tagliandole il lobo dell'orecchio con una roncola trovata nella taverna.
Le condanne
Ad esternarsi dall'assalto fu Alexandru Bogadan Colteanu, che in una memoria consegnata giorni fa ha scritto: "Quando è accaduto mi trovavo all'hotel Alba di Lanciano, fino a una certa ora in compagnia del proprietario. Ero sotto falsa identità perché ero latitante, ma sono stato registrato. Ho fatto numerose telefonate, si può verificare la cella telefonica". Giovanni Nappi, il giudice dell'udienza preliminare, non ne ha voluto tener conto, ma Colteanu ha avuto l'occasione di ribadirle a voce nelle dichiarazioni spontanee. I suoi avvocati, Rocco Ciotti e Alessandra Acciaro, avevano chiesto l'assoluzione per i tre capi d'imputazione (rapina, lesioni gravissime e sequestro di persona).
La richiesta del pm prevedeva condanne dai 12 ai 18 anni per 86 anni di carcere complessivi (con lo sconto di un terzo della pena per via del rito abbreviato).
Al processo erano presenti tutti gli imputati: 10 anni a Ruset Aurel, 9 anni e 4 mesi a Ion Cosmin Turlica, 10 anni a Costantin Aurel Turlica, 8 anni a George Ghiviziu, 11 anni e 4 mesi a Marius Adrian Martin; sono accusati di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di armi. 10 mesi invece a Gheorghe Traian Jacota, accusato di favoreggiamento per aver cercato di far fuggire Ghiviziu.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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