Non c'è pace per Lampedusa. E' di nuovo emergenza migranti nella piccola isola siciliana. L'hotspot è nuovamente stracolmo di migranti ed ha raggiunto il numero di oltre mille clandestini a fronte di una capienza di 192 posti. Il conteggio dei migranti è ancora in corso. Proprio in queste ore altri undici barchini, con circa 300 migranti a bordo, sono stati soccorsi dove nel giro di 24 ore è stata raggiunta la cifra record di 26 sbarchi.
Il centro migranti che scoppia e soprattutto le procedure anti-covid da seguire. E per il Viminale un nuovo problema: dove tenere in quarantena i migranti arrivati dalla Tunisia ma anche dalla Libia? il video mostra come le condizioni dei migranti non sono delle migliori. A Contrada Imbriacola ad oggi i clandestini vivono ammassati in condizioni disumane, con persone che dormono per terra, senza servizi igienici a sufficienza. Molti, a Lampedusa, si chiedono come possa essere successo che continuano ad arrivare le navi carretta sull'isola, praticamente indisturbati: la risposta è che il controllo capillare del Canale di Sicilia è impossibile. Lo confermano la quantità degli sbarchi di piccole imbarcazioni, avvenuti nelle precedenti 24 ore. E la situazione resta tuttora estremamente fluida, con le partenze, specie dalla Libia, che non si arrestano. Intenso anche il lavoro per le navi delle Ong.
Ma non finisce qui. Al largo dell’Isola c’è anche la nave Alan Kurdi con 133 migranti soccorsi in tre diversi interventi. “Abbiamo 62 minori sulla Alan Kurdi, uno ha solo 5 mesi. Queste persone sono particolarmente vulnerabili. La nostra nave è ora davanti a Lampedusa”. Lo ha scritto sui social la ong tedesca Sea Eye.
Nel frattempo il governatore Nello Musumeci punta il dito contro Bruxelles e denuncia bugie, ritardi e omissioni del governo Conte e del ministro Lamorgese.
"Oltre milleduecento (1256) presenze all’Hotspot di Lampedusa. Ancora ammassati, di nuovo. Lo Stato ha rivendicato in ogni sede la sua competenza, ma continua a non esercitarla fino in fondo. Segnalo che non mi risulta che nessuno degli interventi segnalati dalla taskforce regionale sia stato eseguito per adeguare la struttura alla fase di emergenza sanitaria in corso”. Scrive su Facebook il Presidente della Regione Siciliana.
“E anche l’iniziativa diplomatica, di cui ci ha parlato a Roma il ministro Lamorgese, non ha prodotto alcun effetto. Il fenomeno degli sbarchi in Sicilia è affidato al clima, non alla politica – prosegue -. Se c’è brutto tempo si rallenta, con il bel tempo si arriva a flusso continuo. Se non bastassero i barchini, le navi quarantena sono piene di persone portate dalle Ong. Anche in questo il governo non ha voluto raccogliere la nostra proposta. Avevamo detto una cosa di buon senso: se la Sicilia deve gestire gli sbarchi autonomi, non può sopportare anche quelli programmati dalle Ong, che andrebbero quindi destinati in altri porti europei. Risultato: navi piene e hotspot stracolmi. Con rischio di contagio per chi arriva, per gli operatori e per la collettività.
Sono trascorsi molti giorni dalla mia ordinanza ed oggi posso serenamente dire che: alle parole non sono seguiti i fatti; che l’Europa non guarda alla Sicilia e al Mediterraneo; e che il governo nazionale preferisce polemizzare con il presidente eletto dai siciliani, piuttosto che avere l’umiltà di riconoscere ritardi e omissioni. Una cosa è certa: ho il dovere di intervenire. E niente e nessuno potrà intimidirmi o farmi desistere dal dovere di tutelare la salute di tutti”. Conclude il governatore.
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