"Ho agito in buona fede". Si difende così il sindaco dem Andrea Carletti arrestato nell'inchiesta "Angeli e Demoni" della Procura di Reggio Emilia sugli affidi illeciti dei minori.
Sindaco di Bibbiano del Partito democratico, Carletti è accusato di abuso d'ufficio e falso ideologico. Ciò che si contesta al primo cittadino è di aver affidato gli spazi della struttura pubblica "La Cura" ad un ente privato. Un affidamento che avrebbe conferito senza gara e, per di più, a titolo gratuito.
Una cessione fondamentale in quanto in questo modo il centro studi Hansel e Gratel riusciva ad operare costantemente all'interno del centro pubblico e senza nessun canone d'affitto. Coome spiegano le carte, poi, "gli affidatari venivano incaricati dai Servizi Sociali di accompagnare i bambini alle sedute private e di pagare le relative fatture a proprio nome". In questo modo, inoltre, gli affidatari ricevevano mensilmente rimborsi sotto una finta causale di pagamento e venivano falsificati anche i bilanci dell’Unione dei Comuni coinvolti. Compreso quello di Bibbiano.
Interrogato dal tribunale di Reggio Emilia, Carletti ha avuto modo di difenedersi dalle accuse che lo hanno fatto finire nel registro degli indagati. Un po' infastidito e "molto provato dalla vicenda" ha parlato per due ore abbondanti e ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Luca Ramponi e del pubblico ministero Valentina Salvi.
"Ha fornito importantissimi chiarimenti per quella che è la sua posizione, ma sopratutto - ha dichiarato alla stampa il suo legale a margine dell’interrogatorio - ha presentato in pieno la sua buona fede in tutta quello che è questa vicenda". Dunque, secondo l'avvocato Andrea Tarquini, il primo cittadino di Bibbiano avrebbe agito in buona fede, motivo per cui è stata richiesta la revoca dei domiciliari.
Eppure Andrea Carletti non era soltanto il sindaco del comune palcoscenico degli orrori. A lui era stato affidato anche il ruolo di assessore con delega per le politiche sociali dell'Unione Val d'Enza, nonchè l’insieme dei comuni in cui operava la rete di servizi sociali finita nel mirino nell’inchiesta della Procura. Dalle carte emerge che Carletti "in costante accordo con la Anghinolfi (a capo dei servizi sociali e anche lei indagata e gli arresti domiciliari) e pienamente consapevole della totale illiceità del sistema" avrebbe acconsentito all'insediamento di tre terapeuti della Onlus privata Hansel e Gretel all’interno del centro La Cura. Sarebbe stato lo stesso Carletti a partecipare alla creazione del centro. Ma c’è di più. Secondo la Procura, il sindaco “sosteneva l’attività e l’ampliamento delle attribuzioni a favore del centro di studi Hansel e Gretel” anche attraverso convegni pubblici organizzati a cui partecipava anche come relatore insieme a Claudio Foti - psicoterapeuta della Hansel e Gretel di Torino a sua volta ai domiciliari - e a Nadia Bolognini. Entrambi responsabili del centro e ora indagati.
Secondo il sindaco, però, ci troveremmo di fronte a una semplice omissione di controllo sulle attività dell’amministrazione. Attività su cui specificatamente avrebbe però avuto competenza e per di più responsabilità politica.
Li invitava, li conosceva, era continuamente in contatto con i protagonisti della storia degli orrori, con coloro che falsificavano le carte dopo le sedute psicologiche in cui plagiavano i bambini per fargli confessare abusi, mai avvenuti, da parte dei propri genitori. A questo punto però sorgono spontanee alcune domande: il sindaco non sapeva niente? Carletti era veramente ignaro di ciò che si nascondeva all’ombra di una semplice collaborazione?
Sul sito del Comune di Bibbiano è presente, ancora oggi, un comunicato del 2018 firmato proprio Andrea Carletti in cui si dice chiaramente di aver coinvolto nel progetto dello Spazio La Cura anche l'"Associazione Sentire le voci" e il Centro studi Hansel e Gretel. Ma non solo: il sindaco si è spinto a sostenere che senza di loro non sarebbe proprio stato possibile “avviare il servizio con l’efficacia necessaria a dare ai bambini le risposte adeguate…”
Le carte parlano chiaro. Secondo le indagini, Carletti non sarebbe stato solamente a conoscenza del coinvolgimento di Hansel e Gratel ma attivamente, in comunicati pubblici e addirittura in audizioni alla Camera dei Deputati, “forniva copertura politica” al sistema illecito pensato nei dettagli per costruire un vero e proprio business sulla pelle dei bambini. Nel suo fare pubblicità al sistema della Val D’Enza, non veniva mai indicato il costo di tale collaborazione e le modalità con cui venivano erogati i compensi per l’associazione. Anzi, dalle presentazioni si faceva intendere che si trattava di una semplice collaborazione scientifica a titolo gratuito. Omissioni e menzogne. Che oggi pesano come macigni.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
A seguito di alcune immagini recentemente circolate sui media, in qualità di presidenti di Casina dei Bimbi ONLUS e dell'Associazione Nazionale Sentire Le Voci APS, riteniamo doveroso puntualizzare l'assoluta estraneità delle nostre due associazioni nei confronti dei fatti dell’indagine "Angeli e Demoni" relativa al progetto de "La Cura" di Bibbiano.
Precisiamo, infatti, che "La Cura" ha fatto ricorso negli anni alle competenze di numerosi soggetti e il ruolo di Casina dei Bimbi ONLUS è stato esclusivamente quello di fornire l’arredamento della struttura prima che iniziasse il progetto, in virtù della nostra pluriennale esperienza nell'allestimento di spazi in luoghi di cura pediatrici. Solo per questa ragione il logo dell'associazione compare sugli arredi dei locali utilizzati dal progetto stesso. Non abbiamo svolto alcun altro ruolo, nessun' altra forma di collaborazione è mai nata e neppure stata richiesta da "La Cura" all'Associazione Nazionale Sentire le Voci APS sul fenomeno delle allucinazioni uditive. Ė, quindi, nostro dovere difendere la serietà del nostro operato e di quello dei tanti volontari, sostenitori e professionisti grazie ai quali è possibile assistere, come nel caso di Casina dei Bimbi ONLUS, quasi 9.000 bambini ospedalizzati e le loro famiglie nelle strutture ospedaliere di Reggio e Modena o a domicilio per casi oncologici in compresenza di medici, paramedici e familiari.
Per difendere la storia, i valori e la reputazione di Casina dei Bimbi Onlus e dell'Associazione Nazionale Sentire le Voci APS non esiteremo a intraprendere azioni giudiziarie - tramite il nostro legale, copiato nel presente messaggio - nei confronti di chiunque affianchi, a qualsiasi titolo, i
nomi delle nostre associazioni ai reati contestati ai soggetti coinvolti nell'indagine in corso. Claudia Nasi, Presidente Casina dei Bimbi Onlus Cristina Contini, Presidente Associazione Nazionale Sentire le Voci APS
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