L'aumento dei contagi da coronavirus in Italia prosegue a un ritmo sostenuto ma l'attuale fase dell'epidemia è profondamente diversa rispetto a quelle del passato, tanto che ora le Regioni e alcuni esperti spingono per rivedere i format dei report legati all'andamento. Il primo a lanciare la proposta è stato Matteo Bassetti, che da settimane sostiene l'inutilità di un bollettino dei contagi quotidiano. Gli sono andati a ruota diversi governatori, che hanno avanzato alcune proposte per modificare le tabelle. Ora, il Cts è pronto ad accogliere alcune richieste e a rivedere il formato del bollettino e anche la sua cadenza.
La Lombardia ha annunciato di essere pronta a rivedere il suo report regionale non conteggiando come ricoveri dovuti al coronavirus i pazienti ospedalizzati per altre patologie e poi risultati positivi, per "dare una rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali causata dal Covid". Luca Zaia, insieme a Eugenio Giani, sostiene la necessità di eliminare dal computo tabellare gli asintomatici, conteggiando solo i sintomatici: "L'Edcd, il massimo organismo europeo sulla pandemia dà già come indicazione di valutare solo i sintomatici".
Il Cts ha deciso di prendere in considerazione le proposte che arrivano dalle Regioni e sta valutando una nuova stesura del bollettino, che potrebbe essere a cadenza settimanale e non più quotidiana. Rispetto a un anno fa, infatti, la situazione del Paese è cambiata profondamente e l'attuale report giornaliero non rappresenta più una fotografia realistica della situzione pandemica italiana. Il numero di tamponi è cresciuto in maniera esponenziale, circa di 10 volte rispetto a un anno fa. Alla luce di questo, il Cts è anche pronto a rivedere i criteri sui quali si basano le restrizioni contro i contagi.
Con l'attuale sistema, molte regioni sono sulla soglia della zona arancione, il che imporrebbe ulteriori limitazioni e contrazioni dell'economia. Anche per questo motivo le Regioni sono in pressing per rivedere i criteri e per snellire le procedure per gli asintomatici, soprattutto per quelli completamente vaccinati. Dalla Liguria arriva anche la proposta di "tamponare solo i sintomatici, altrimenti non saremo travolti dai malati ma dalle carte e dai tamponi".
A confermare una nuova fase dell'epidemia è stato anche il ministro Roberto Speranza e, forse, questo merita una riflessione maggiore: "Entriamo in una fase epidemica nuova, con una
crescita di casi ma un rapporto tra positivi e ricoverati radicalmente cambiato grazie all'altissimo tasso di vaccinazione: i due terzi delle terapie intensive e il 50% dei reparti ospedalieri sono occupati da no vax".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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