Rieti, scontri fra detenuti italiani e nigeriani

L'appello del Sappe, che continua a chiedere a gran voce degli interventi da effettuare con urgenza. “La situazione è molto grave. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, sollecitiamo il governo ed il ministro della Giustizia ancora una volta su una specifica criticità penitenziaria”

Rieti, scontri fra detenuti italiani e nigeriani

Gravissimo episodio di violenza nel carcere di Vazia (Rieti), dove nel pomeriggio di ieri la situazione fra alcuni detenuti è degenerata fino ad evolvere in una furiosa rivolta, che ha tenuto a lungo impegnati gli agenti di polizia penitenziaria.

A scontrarsi una fazione di italiani ed una di nigeriani, da tempo incapaci di convivere all'interno della struttura. Secondo quanto riferito da “Il Messaggero”, già nella giornata di martedì si sono registrate tensioni, quando le due parti hanno dato origine ad una violenta rissa, a stento sedata dagli uomini in divisa. “La situazione è stata davvero pericolosa. Nel pomeriggio si sono fronteggiati due fazioni di detenuti italiani contro nigeriani all’interno della sezione detentiva G3.”, ha spiegato Maurizio Somma, segretario nazionale Sappe della regione Lazio. “Un detenuto italiano è ricoverato in ospedale a seguito delle botte che ha preso. Il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari ha fatto sì di riportare tutto alla calma. Diversi agenti sono stati richiamati a casa e si sono precipitati in servizio, dimostrando buonsenso e spirito di corpo”. Ancora ignote le ragioni che hanno portato a questi violenti scontri.“Forse il pretesto del furioso pestaggio tra i detenuti a Rieti è tra i più futili, ossia l’incapacità di convivere con persone diverse. O forse le ragioni sono da ricercare in screzi di vita penitenziaria o in sgarbi avvenuti fuori dal carcere. Fatto sta che si è scatenata una pericolosa rissa che ha coinvolto ancora una volta i poliziotti penitenziari, a cui il Sappe rivolge espressioni di vicinanza e solidarietà” conclude Somma.

Fortunatamente la rivolta andata in scena ieri è rientrata in serata, e non vi sono state gravi conseguenze. L'episodio, tuttavia, non può non suscitare preoccupazioni.

“La situazione è molto grave. Ci arrivano da Rieti segnali allarmanti di una crescente tensione, con i detenuti italiani della Sezione G3 che stanno cercando il contatto fisico con i ristretti africani. Mi sembra evidente che c’è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell’amministrazione penitenziaria, che assicurino l’ordine e la sicurezza in carcere tutelando gli agenti che vi prestano servizio". Così ha commentato il segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) Donato Capece. La misura è ormai colma, e sono sempre più numerosi i casi di violenza all'interno delle strutture detentive.“È sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere sistematicamente oltre 20mila. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo. Sollecitiamo il Governo ed il ministro della Giustizia ancora una volta su una specifica criticità penitenziaria”.

L'appello è disperato, la situazione

critica. La rivolta di ieri si è conclusa con ben 19 trasferimenti. In seguito al violento episodio, infatti, 7 detenuti nigeriani e 12 italiani abbandoneranno le loro celle per essere ricollocati altrove.

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