Riprendono gli sbarchi a Lampedusa: arrestati 4 scafisti

Dopo un'estate relativamente calma sul fronte degli sbarchi fantasma, nuovi approdi vengono segnalati nell'agrigentino. La Squadra Mobile ha arrestato quattro scafisti tunisini poco dopo uno degli sbarchi più importanti degli ultimi mesi

Riprendono gli sbarchi a Lampedusa: arrestati 4 scafisti

Il bel tempo incoraggia le partenze e, dopo una bella stagione dove in provincia di Agrigento si è potuto registrare una drastica diminuzione degli sbarchi fantasma, il mese di settembre vede invece l’intensificarsi di approdi con piccoli barchini improvvisati. Accade a Lampedusa, ma anche lungo le coste continentali della provincia.

Lo scorso 13 settembre ha destato particolare attenzione uno sbarco di ben 70 migranti proprio nella più grande delle Pelagie. Si tratta di uno degli approdi più importanti di questo 2018, visto che fino ad oggi i migranti risultano essere approdati in gruppi da non più di trenta persone. La circostanza ha quindi insospettito gli agenti di Polizia presenti sull’isola, i quali hanno quindi avviato indagini per risalire agli scafisti e capire le dinamiche che hanno portato allo sbarco.

“Alcuni migranti hanno da subito iniziato a collaborare – ha dichiarato in conferenza stampa alla Questura di Agrigento Giovanni Franco, dirigente della squadra mobile – Con altri invece è stato molto difficile. Siamo riusciti comunque a comprendere quasi subito l’identità degli scafisti”. Ed in effetti gli agenti della mobile hanno tratto in arresto quattro tunisini: si tratta, in particolare, di Monji Jribi di 44 anni, Najeh Nasri di 37 anni, Salim Haji Breik di 23 anni e Mohamed Gdiri di 25 anni. Ognuno di loro ha avuto un ruolo nella traversata: due guidavano, un altro gestiva l’imbarcazione, un altro ancora invece era incaricato di tenere “ordine” tra i migranti. E per farlo, non vi è stato alcuno scrupolo nel ricorrere a minacce verbali o violente tanto che, come hanno spiegato i poliziotti ad Agrigento, ad uno degli scafisti è stato ritrovato un coltello ed uno spray urticante (Guarda il video).

Le indagini sono state condotte sia nella città dei templi che a Trapani, lì dove i migranti sbarcati a Lampedusa sono stati portati in un secondo momento. Durante la conferenza stampa tenuta ad Agrigento, ha voluto prendere la parola anche il questore Maurizio Auriemma: “Stiamo riscontrando – ha dichiarato ai giornalisti presenti – Un aumento del flusso dalla Tunisia".

Come detto ad inizio articolo, durante l’estate è stato tirato un certo sospiro di sollievo da parte di forze dell’ordine e cittadini per il quasi annullamento del fenomeno degli sbarchi fantasma. Ma negli ultimi giorni il trend è iniziato ad apparire invertito: sbarchi seguiti dalla fuga dei migranti nelle campagne circostanti sono stati registrati, in particolare, a Torre Salsa ed a Licata soltanto nelle ultime 24 ore.

Ma a preoccupare maggiormente è l’isola di Lampedusa. Dopo tre mesi di relativa quiete, la più grande delle Pelagie è tornata ad essere preda delle rotte di piccole imbarcazioni partite dalla Tunisia, come del resto dimostra proprio il caso dei quattro tunisini arrestati.

Difficile al momento dire il motivo di questa nuova escalation: le condizioni del mare aiutano, come ha fatto notare lo stesso questore, ma forse in Tunisia qualche organizzazione criminale ha nuovamente preso il sopravvento. Di certo, il nuovo possibile aumento degli sbarchi fantasma non appare una bella notizia sia per Lampedusa che per l’agrigentino in generale.

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