"Costa troppo". A rischio pure la produzione di carta igienica

Le cartiere rischiano di fermarsi per gli aumenti sul costo dell’energia e la mancanza di legno

"Costa troppo". A rischio pure la produzione di carta igienica

La guerra in Ucraina mette a rischio anche carta igienica e tovaglioli di carta. Prima l’aumento del costo dell’energia e ora la mancanza di legno da parte di Russia, Ucraina e Bielorussia, a causa del conflitto in corso, potrebbero bloccare le grandi aziende del settore.

Un’ulteriore minaccia per un’eccellenza del nostro paese, che rientrando tra quelle realtà cosiddette energivore, paga più di altre il prezzo della crisi degli ultimi giorni. Stiamo parlando, però, di un settore che in Italia occupa oltre 20mila lavoratori e comprende più di 18 mila imprese. Oltre l’uno per cento del nostro Pil, ovvero circa 22 miliardi di euro, può essere attribuito a un comparto che rappresenta certamente un pilastro indiscusso della nostra economia.

A lanciare l’allarme è Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta, che al Corriere della Sera, denuncia come diverse realtà hanno già abbassato la saracinesca o sono pronte a farlo: “Non ci siamo mai fermati, neanche durante il lockdown, ma ora i costi così alti mettono a rischio la produzione, già scesa del 30 per cento e molte aziende hanno deciso lo stop”.

Il gruppo ProGest, ad esempio, tra le più importanti realtà del nostro paese, ha fermato la produzione di tutta la carta per uso domestico, che non si sa quando riprenderà. Il blocco potrebbe durare almeno una settimana, creando non pochi disservizi.

La soluzione per fare in modo che non venga a mancare la carta per pulire la cucina, pertanto, è applicare quanto prima una diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Solo così, infatti, si può pensare di fare a meno del gas, che costa sempre più. Una strada potrebbe essere quella del biometano, su cui però pesano ancora una serie di ritardi amministrativi. Un beneficio immediato, invece, secondo Assocarta, potrebbero essere aiuti immediati alle aziende che oggi stipulano contratti a lungo termine per il gas nazionale, in modo da poter così sopravvivere durante il tempo previsto per le lunghe operazioni di estrazione.

Non è da escludere, intanto, che gli scaffali dei supermercati, nei prossimi giorni, possano essere

meno riforniti del solito di carta igienica e tovagliolini, così come non è utopia che su un semplice rotolone ci possa essere un aumento, come purtroppo già avvenuto con benzina, metano e altri prodotti di uso quotidiano.

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