Marco Fallini, 33enne paralizzato, lo scorso marzo aveva fatto un appello su Facebook chiedendo di essere aiutato: “Ho 33 anni e una malattia misteriosa che mi sta paralizzando, aiutatemi”. Mesi fa aveva interpellato moltissimi specialisti e subìto ben quattro operazioni chirurgiche che purtroppo non erano riuscite a risolvere il suo problema, portandolo sempre più nella disperazione e nella mancanza totale di voglia di vivere. L’unica possibilità era chiedere aiuto attraverso il più noto tra i social, Facebook.
A rispondere al suo appello è stato, come riportato dal Corriere, Luca Sangiorgi, direttore delle Malattie rare dell’Istituto ortopedico Rizzoli, con un chiaro “Noi ci siamo”. A quel punto Marco, residente in Svizzera, a Lugano, ma originario di Prata Camportaccio in Valchiavenna, in provincia di Sondrio, è partito dal Canton Ticino ed è arrivato a Bologna, dove si è messo nelle mani degli specialisti del Rizzoli che lo hanno esaminato da cima a fondo. A cercare di capirci qualcosa una decina di esperti, tra reumatologi, fisiatri, ortopedici, radiologi e terapisti del dolore, tutti coordinati da Sangiorgi. Ben otto ore di visite ed esami, tra i quali anche una Risonanza Magnetica Nucleare ad alto campo, la 3Tesla.
Sangiorgi: “Non ha una malattia rara”
Alla fine ecco la diagnosi di Sangiorgi, Marco“non ha una malattia rara e non ha bisogno di interventi chirurgici, ha una serie di problemi funzionali che essendo stati nel tempo “maltrattati” hanno portato a questo stato in cui ha dolore, non ha forze e non riesce più a fare le attività che gli procuravano sollievo”. Fallini aveva spesso parlato sui social della sua condizione, descrivendola coma una sorta di quarantena che va avanti da sei anni, ovvero da quando il male fisico è diventato così insopportabile da impedirgli di fare tutto. Anche vivere. Il nome tecnico del suo problema è Spondiloentesoartrite psoriasica e impingement femore-acetabolare associati a dolore cronico. Sangiorgi ha precisato che “facendo la risonanza 3tesla la diagnosi non è risultata confermata, non ha una malattia rara o generata da un’alterazione genetica, e neppure un problema reumatologico. Abbiamo anche escluso che un intervento di protesi d’anca possa portargli un qualche beneficio”.
Chi è Marco
Il 33enne ha conseguito due lauree, una in Psicologia e l’altra in Fisioterapia. Amava lo sport, sciava e giocava a calcio. Suonava anche la batteria. Il suo calvario è iniziato quando aveva solo 15 anni, con i primi problemi fisici e gli esami ospedalieri che lo hanno portato a dover affrontare quattro interventi chirurgici senza ottenere benefici. “È come se avessi dei grossi chiodi conficcati nel bacino, nella schiena, nelle ginocchia, dolori sempre presenti, a cui si aggiunge un mal di testa costante” ha spiegato Marco, descrivendo la sua situazione e raccontando di aver girato cliniche e ospedali, sia in Italia che in Svizzera. Da circa un anno vive sdraiato a letto e si alza solo per poche ore al giorno, sempre utilizzando le stampelle.
Dopo aver trascorso una giornata di day hospital al Rizzoli, Marco ha fatto ritorno nella sua casa. Sangiorgi ha precisato che “non c’è una soluzione immediata come lui sperava.
Il nostro team multidisciplinare l’ha preso in carico e gli ha proposto un percorso che speriamo possa portargli una migliore qualità di vita. Gli abbiamo dato un bite dentale che dovrebbe allentare tensione e dolore agli arti superiori e gli è stata prescritta una terapia per il dolore. Ha il primo controllo tra 15 giorni”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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