Ogni volta che Roma viene travolta da un temporale emergono gli stessi problemi strutturali. Uno di questi, forse quello più evidente, riguarda i cinquantamila alberi che potrebbero crollare sulle abitazioni e finire sulle strade della Capitale. Tanti, infatti, sono quelli considerati a repentaglio.
I numeri parlano chiaro: questo genere di piante ha un'esistenza media pari a circa novant'anni, ma centotrentamila pini sono stati piantati circa sessant'anni fa. Il tempo scorre inesorabile e il calcolo diviene semplice. A rivelarlo è un articolo Il Messaggero, che mette in evidenza lo stato di agitazione dei capitolini per alcune situazioni specifiche: quella del centro storico e quella riguardante il II Municipio, cioè la zona che interessa pure la celebre Villa Borghese, dove gli alberi di certo non sono una comparsa. La pioggia caduta ieri non è stata benevola: alcuni dei danni materiali sono stati provocati proprio dalle dirette conseguenze del cedimento di trecento arbusti.
Gli enti preposti, racconta il quotidiano citato, hanno dovuto far fronte a 1300 pericoli provocati dalla natura. L'età degli alberi, in relazione agli aspetti appena descritti, rappresenta un problema. Se la manutenzione non dovesse riuscire a tamponare i rischi, le statistiche potrebbero far registrare cadute sempre più assidue. Gli alberi che si sono abbattuti nel corso della giornata di ieri erano tra quelli considerati come potenzialmente in grado di causare difficoltà. Ma pare che questo non sia bastato a prevenire danneggiamenti annunciati. Una complicazione primaria risiede all'interno delle Ville storiche. Ben tre di queste sono state costrette alla chiusura per la bufera delle scorse ore. A Prati e a Corso Trieste si fa la conta delle vetture travolte dalla furia dell'acquazzone. "La situazione è grave e pericolosa - ha ammesso un assessore all'Ambiente del dodicesimo rione - : nel nostro Municipio sono crollati circa 50 alberi in 2 ore". Eppure il quadro appena descritto sembra noto agli amministratori.
Pinuccia Montanari, che è il membro della giunta Raggi con la delega all'Ambiente, ha asserito più volte che per la risoluzione definitiva di queste difficoltà servirebbero 110milioni di euro.
Gli annunci, però, sembrerebbero contrastare con la realtà: per mettere al sicuro l'area circostante Castel Sant'Angelo, a pochi passi dal Vaticano, gli operatori del Comune di Roma hanno speso quattro mesi. Il motivo? Le attrezzature erano troppo basse per arrivare dove dovevano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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