Roma, paura da Eataly. Dipendente accoltella uno chef dopo una lite in cucina

Ferita anche una guardia giurata intervenuta per bloccare l'aggressore. Farinetti: "Ero presente, sono ancora sotto choc"

Roma, paura da Eataly. Dipendente accoltella uno chef dopo una lite in cucina

Paura questo pomeriggio da Eataly, a Roma. Un dipendente di Eataly ha accoltellato uno chef e una guardia giurata. La causa sarebbe una pregressa lite avvenuta in cucina. L’uomo ha poi cercato di scappare, ma è stato bloccato dagli agenti della sicurezza interna di Eataly. L’uomo, un afgano 45enne, è stato bloccato dagli agenti della polizia intervenuti e portato al Commissarito Colombo. La lite, a quanto si è appreso, è avvenuta intorno alle 16.15 in una della cucine di Eataly. Sia l’addetto alla sicurezza che il cuoco sono stati feriti da una coltellata ad un braccio. Uno dei due feriti è stato portato in codice giallo all’ospedale San Giovanni, mentre l’altro in codice verde al San Camillo.

L'afgano ha raccontato alla polizia del mobbing di cui era vittima: "Mi trattava male, mi prendeva in giro e per questo sono stato costretto a dimettermi". Oggi poi l'uomo ha inseguito per le scale la sua vittima e gli ha sferrato le coltellate sul braccio. Senza l'intervento di un vigilante, anche lui rimasto ferito dall'arma dell'uomo, probabilmente ci sarebbe stata almeno una vittima. Ad assistere c'era anche il patron di Eataly Oscar Farinetti che, trovandosi in sede, si è affacciato per le scale: "Quel ragazzo era bravo - afferma descrivendo il giovane afgano - e se non si fosse licenziato lo avrei assunto a tempo indeterminato. Ma oggi era un altro, avevo lo sguardo allucinato, non parlava, lo hanno trattenuto in quattro: lui voleva proprio uccidere". Hosseini Sharif, questo è il nome dell'uomo, è un rifugiato politico ed era entrato da Eataly nel dicembre del 2013. Dieci mesi dopo, il 24 ottobre scorso, aveva rassegnato le dimissioni anche se avrebbe dovuto lavorare fino al 2 novembre. E oggi si è presentato sul luogo di lavoro con un coltello.

Intanto il palazzo di Eataly ha regolarmente funzionato dopo l'accaduto, tutto è andato avanti come se nulla fosse successo.

L'area è stata semplicemente transennata ma gli indumenti sporchi di sangue della vittima sono rimasti ben visibili ai numerosi visitatori che passavano da lì: "È assurdo che lascino visibile tutto quel sangue - ha raccontato una donna -. È un posto dove vengono le famiglie a fare la spesa e a mangiare con i bambini. Potevano almeno chiudere questo piano".

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