Roma, quelle villette abusive diventate architetture da salvare

Queste piccole architetture oggi sono abitate da artisti, cineasti, studenti e media borghesia. Paradossalmente questi abusi di un tempo, sarebbero oggi da tutelare

Roma, quelle villette abusive diventate architetture da salvare

Le villette con i piccoli giardini si susseguono una dopo l’altra. Sono tutte diverse e ricolme di oleandri e altre piante mediterranee. Non sembra di stare a Roma ma in un piccolo paese vicino al mare. Se non vi fossero ogni tanto delle rovine romane, acquedotti, mausolei o antiche vestigia non si capirebbe che siamo a Roma est, al Mandrione, vicino al Pigneto o dietro via dell’Acqua Bullicante.

Queste vilette hanno una strana storia. Un tempo erano le casette abusive dei migranti che arrivavano a Roma. La zona est era il primo punto d’arrivo per chi arrivava dall’Abruzzo, dal Meridione o dal Veneto. Paradossalmente queste casette e villette spontanee con i loro piccoli giardini, una volta sanate negli anni Settanta e Ottanta, si sono trasformate in zone di prestigio. Negli ultimi anni vi è stata la corsa ad accaparrarsi una di queste villette. Anche le piccole casette di due o tre piani, sono diventate molto popolari. Si sono dimostrate molto più umane dei palazzoni dei palazzinari o dei mega condomini delle case popolari.

Queste piccole architetture oggi sono abitate da artisti, cineasti, studenti e media borghesia. Paradossalmente questi abusi di un tempo, sarebbero oggi da tutelare. Infatti con le norme attuali si potrebbero buttare giù per costruire palazzi più grandi. Ma queste zone sono diventate famose proprio per queste casette e per i film girati da Pasolini e Antonioni che qui furono ambientati. Opere conosciute in tutto il mondo e che hanno reso il cinema italiano grande.

Ecco perché sarebbe il caso che la Sovrintendenza le vincolasse per preservare non solamente villette e piccole palazzine di due o tre piani molte graziose, ma anche quartieri di Roma che sono stati ritratti in film come Roma Città Aperta di Rossellini o Accattone di Pasolini.

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