Roma, scopre due compagne a fare sesso lesbo in bagno, 18enne minacciata per mesi

La ragazza si sfoga raccontando tutto al sito Skuola.net.: "Si sono ovviamente rivestite in fretta e poi mi hanno proposto di unirmi a loro"

Roma, scopre due compagne a fare sesso lesbo in bagno, 18enne minacciata per mesi

Una storia inquietante che arriva dai banchi di scuola. Il calvario di M., studentessa di 18 anni, inizia il giorno in cui sorprende due compagne minorenni a fare sesso lesbo nei bagni della sua scuola. Come raccontato al sito Skuola.net., la ragazza messa continuamente alle strette per paura che rivelasse ciò che aveva visto, è finita in una spirale di ansia e depressione, tanto da aver bisogno di un sostegno psicologico. Era il momento della ricreazione ed M. doveva andare in bagno. "Sembra strano - ha raccontato- eppure in quei minuti c'è davvero poca gente nei bagni. Il tempo a disposizione per staccare dalle lezioni è poco e tutti ne approfittano per andare a prendere la merenda al bar".

M. scopre le due minorenni in atteggiamenti molto intimi. E alla domanda se avesse davvero visto le ragazze fare sesso, risponde: "Assolutamente sì. Le ho viste purtroppo. La porta era socchiusa e non pensavo fosse occupato". Come hanno reagito le due ragazze scoperte? Si sono ovviamente rivestite in fretta e poi hanno proposto ad M. di unirsi a loro. Forse le due giovani pensavano di "pagare" così il silenzio della ragazza. "Non perchè non ho simpatia per gli omosessuali - ci tiene a precisare M. - ma perchè non ho i loro stessi gusti e poi non era la cosa giusta da fare". Ma loro avevano paura che lei parlasse raccontando tutto alla preside e quindi hanno iniziato a perseguitarla: "Mi facevano sempre la stessa proposta. Per il mio silenzio si sarebbero "schiavizzate", avrebbero fatto qualsiasi cosa io chiedessi loro". Un silenzio che la studentessa avrebbe mantenuto in ogni caso: "Sapevo che avevano sbagliato, ma non lo avrei mai raccontato a nessuno".

Ma l'insistenza delle due ragazze continuava anche sul Facebook : "Avevo paura che i miei genitori lo sapessero e quindi non gli ho detto niente, ma ho iniziato ad avere paura. Non sapevo fino a che punto avrebbero potuto spingersi le due ragazze e questo mi faceva star male". Ed è proprio questo senso di ansia e paura che ha portato M. a rivolgersi allo psicologo della scuola: "Lui ovviamente mi invitava a raccontare tutto alla preside, ma io non volevo farlo. Allora ha chiamato in seduta anche le altre due ragazze e decidemmo di raccontare alla preside l'episodio in maniera anonima, solo per metterla al corrente di quello che era successo.

È stato proprio lo psicologo a farlo facendo promettere alle due di prestare servizio volontario alla scuola ogni volta che ce ne sarà bisogno. Ovviamente ha anche detto loro che se verranno beccate una seconda volta a fare sesso nei bagni della scuola verranno denunciate alla preside".

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