Giuseppe Caccetta, imprenditore romano di 78anni, si è lasciato un po' troppo prendere dalla magia.
Stava passando un periodo complicato in cui continuavano a succedere delle cose brutte - furti a casa, crisi della sua attività, la figlia coinvolta in un incidente - e così le sue sicurezze iniziarono o a vacillare, tanto da chiedere aiuto alla cartomante di fiducia.
Purtroppo, però, le preoccupazioni di Caccetta arrivarono, attraverso un passaparola, anche alla persona sbagliata: Ana Ben Amer, la maga della bamboline voodoo. La donna si presentò così nel suo negozio nel 2009 per "offire" il suo aiuto.
Ed ecco allora la grande rivelazione: secondo Ben Amer i mali di Caccetta potevano essere riconducibili a delle strane bamboline voodoo che, guarda caso, furono ritrovate proprio da lei. Caccetta era sollevato, finalmente aveva capito qual era l'origine di tutti i suoi mali. E insomma, l'unico modo per cacciarli era organizzare dei riti. La maga allora convinse l'imprenditore a darle una serie di assegni per comprare gli strumenti della liberazione e comporre le sue magiche cerimonie.
Come riporta Il Messaggero, a dare l'allarme è stata la figlia di Caccetta, che aveva notato un sospetto giro di assegni - 300mila euro in totale - e uno strano altarino all'interno di una stanza rimasta chiusa per mesi.
Dopo un'indagine durata cinque anni, la procura di
Roma è riuscita a risalire alla truffa della maga. Ana Ben Amer è accusata di circonvenzione d’incapace, in quanto ha sfruttato il momento di debolezza dell'uomo, manipolandolo al fine di avere dei soldi.
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