No Tap contro No Tav: scontro nella galassia antagonista

A Melendugno, dove si scava nel cantiere del gasdotto la distruzione di un muro a secco scatena la polemica. "No ai violenti". Poi il chiarimento: "Nessuna accusa, ringraziamo chi è venuto dalla Val Susa"

No Tap contro No Tav: scontro nella galassia antagonista

Una guerra tra pianeti, fratelli, della galassia antagonista quella scoppiata tra i Notav e i Notap. I primi si sono battuti contro la realizzazione delle opere per l'alta velocità in Val di Susa. I secondi sono contro il gasdotto che dall'Azerbaigian porterà il gas in Puglia, dopo aver attraversato l'Adriatico (Tap sta per Trans Adriatic Pipeline).
Figli della stessa idea anti-sistema, si ribellano alle multinazionali e al governo, alle sue scelte in materia economica e ambientale. Vanno contro il "capitalismo" turbo e globalizzato, considerato un nemico da sconfiggere per la sua idea di sfruttamento dell'uomo, della natura, delle risorse. Ribellarsi al sistema è un minimo comune denominatore, ma qualcosa sarebbe andata storta narrano le cronache. Tanto che, a un certo punto, è sembrato che i "no Tap" prendessero le distanze dai "no Tav". Nord contro Sud? Violenti contro non violenti?

Il casus belli. A pochi giorni dai duri scontri che hanno visto i salentini "no tap" ribellarsi contro l'espianto degli ulivi secolari nel cantiere dove sarà installato l'impianto che permetterà il passaggio di gas (adesso il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva degli espianti avanzata dalla Regione Puglia), i due gruppi sono sembrati schierarsi su fronti opposti. A dividerli un muro o, meglio, un muro a secco andato distrutto per sistemare le pietre a mo' di barricata stradale. Le foto del danneggamento postate su Facebook da parte di alcuni no Tav hanno fatto scattare la reazione indignata di molti cittadini salentini e sono così piovute critiche da parte di chi è contrario al gasdotto: "Chi distrugge non combatte contro la Tap".

I Notap hanno così preso le distanze dai più violenti. Da chi ha trovato un pretesto per creare disordini. Molti attivisti si sono messi al lavoro per liberare l'accesso al cantiere e ricostruire il muro a secco. Gli episodi di violenza sono stati condannati anche dai sindaci della provincia di Lecce.

Due ore fa, però, una nota sulla pagina Facebook degli attivisti no Tap fa chiarezza e prende le distanze dalle notizie diffuse dagli organi d'informazione: "Il Movimento No Tap non accusa i compagni No Tav, venuti a trovarci per portare la loro solidarietà nell'opposizione a un modello di sviluppo basato sulla distruzione del territorio e la speculazione economica ai danni della popolazione, per condividere il loro bagaglio di esperienze e la loro storia lunga 27 anni.

Non possiamo che ringraziarli per i chilometri percorsi per starci vicino in questo momento importante, come ringraziamo i compagni di Napoli, de L' Aquila e tutti quelli che ci hanno raggiunto dal resto d'Italia e ci hanno fatto sentire la loro vicinanza anche semplicemente con messaggi, foto, poesie."

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