Saluti romani per Ramelli, tutti assolti in appello

I sedici imputati erano accusati di apologia di fascismo per aver partecipato, nel 2013, alla commemorazione di Sergio Ramelli, facendo il saluto romano. La Russa esulta

Saluti romani per Ramelli, tutti assolti in appello

Sergio Ramelli, il giovane studente di destra rimasto ucciso a Milano dopo una violenta aggressione subita nel marzo del 1975 da parte dei militanti di Avanguardia Operaia, ogni anno viene ricordato nella sua città. Ed ogni anno, puntualmente, si registrano le solite polemiche perché, per strada, si vedono diverse mani alzate. È di oggi la notizia che la Corte di appello di Milano ha assolto sedici persone denunciate per aver fatto il saluto romano durante la commemorazione di Ramelli nel 2013.

Già nel marzo 2016 la Cassazione aveva assolto due manifestanti di Casapound, chiarendo che il saluto romano non è reato se ha intento commemorativo e non violento. E in tal caso, quindi, può essere considerato una libera "manifestazione del pensiero" e non un attentato alla tenuta dell'ordine democratico.

Esulta il senatore Ignazio La Russa: "Un'altra assoluzione, due su due - dice all'Adnkronos -.

La dedico al mio amico Fiano (senatore dem, ndr), perché è venuto il tempo di distinguere il grano dal loglio: una cosa è il rispetto e la tutela dell'ordine democratico e un'altra inseguire fantasmi che non esistono". Da avvocato La Russa è parte del collegio legale che ha difeso davanti alla Corte d'Appello di Milano i 16 militanti di destra radicale accusati di apologia di fascismo.

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