Ancora una manifestazione contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini, stavolta svoltasi a Bologna in piena zona universitaria.
Nella via Zamboni si è infatti riunito un piccolo corteo organizzato dal Collettivo Universitario Autonomo (Cua), che per attrarre l’attenzione dei media ha tentato il colpo d’effetto, qualcosa che potesse provocare il rumore sufficiente per poter uscire al di là dei confini della sola Bologna. Il piatto forte è servito dall’èlite del movimento, che ha dapprima srotolato un lungo striscione con la scritta “Salvini, Bologna ti odia! No al razzismo!” e poi sfoderato l’asso nella manica vero e proprio. Un manifesto con l’immagine di Salvini ben inquadrata in un mirino e sulla quale campeggia la scritta “Assassino. Prendilo di mira.”
Il Cua rivendica la propria azione sulla pagina Facebook in un lungo comunicato. “Oggi, da via zamboni, cuore della zona universitaria, si è alzato chiaro il grido di ostilità e disprezzo per il razzismo e le politiche suprematiste messe in campo dal neo ministro degli interni negli ultimi mesi. Dati gli eventi più e meno recenti che hanno visto da un lato un escalation di episodi di odio razzista e di aggressioni a persone col colore della pelle diverso da quello bianco e dall'altro il protagonismo del ministro in quella che egli chiama lotta all'immigrazione ma che in realtà si concretizza in politiche di odio, esclusione e suprematismo bianco, che mirano a dividere i poveri e gli ultimi sulla linea della razza privandoli della propria dignità.”
Pronta la replica del ministro sempre via social, che così commenta. “A Bologna, i soliti figli di papà dei centri sociali mi mettono un mirino addosso con la scritta ASSASSINO. Che pena. Credo che qualche mese di servizio civile o militare gli farebbe proprio bene, che ne pensate?”.
Anche il sindaco di Bologna Virgilio Merola condanna il gesto in un comunicato. “Bologna non minaccia e non odia nessuno. Chi lo fa è contro Bologna. Io certo non condivido la politica di Salvini, ma non ho bisogno di usare parole d’odio”.
Forti invece le parole del consigliere leghista Umberto Bosco, riportate da “BolognaToday”.
“Per quanto di penalmente rilevante si è verificato ci penseranno inquirenti e magistrati ma è giunto il momento che il Magnifico Rettore prenda dei magnifici provvedimenti nei confronti dei responsabili. Da troppo tempo l'Alma Mater tollera e protegge questi facinorosi, i risultati sono appesi in via Zamboni.”
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