Sono 1.200 all'anno e circa 3,28 al giorno: parliamo della aggressioni a medici e infermieri in Italia. Un bilancio altissimo quello dell'Inail (riferito al 2017) divulgato, stamani, dal presidente dell'ordine dei Medici della provincia di Imperia, il neurologo Francesco Alberti, che ha partecipato all'inaugurazione del nuovo posto di polizia dell'ospedale di Sanremo, che riapre dopo anni.
L'ultima aggressione, in ordine di tempo, è avvenuta la settimana scorsa nel vicino ospedale Saint Charles di Bordighera, dove un paziente contrariato dal referto ha aggredito il medico del punto di primo soccorso, spaccandogli la faccia con un pugno. Prognosi 21 giorni. "Di queste mille e duecento aggressioni - ha aggiunto Alberti - 456 sono quelle verificatesi in in pronto soccorso; 400 in corsia e 320 negli ambulatori.
A ciò aggiungiamo che il 38 per cento del personale sanitario si sente poco o per nulla sicuro; mentre il 46 per cento è preoccupato". Esiste, inoltre, un trentotto per cento della popolazione medico-infermieristica che non dichiara l'avvenuta aggressione, spesso per paura di ritorsioni. Le ragioni che spingono un paziente ad aggredire un medico sono molteplici.
Si parte dal sospetto di una errata diagnosi, per proseguire con i tempi di attesa al pronto soccorso; ma non di rado capita di dottori che sono stati aggrediti di fronte alla perdita di un familiare, quasi come se il decesso fosse stato colpa del dottore, e non di una disgrazia. Tante, inoltre, specie in provincia di Imperia, che è terra di frontiera, sono le aggressioni da parte di stranieri, molti dei quali in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti.
Sulla riapertura del posto di polizia a Sanremo - dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 14 - Alberti afferma: "L'Ordine dei medici plaude questa iniziativa. Da anni ci battiamo, perché negli ospedali della provincia venga riattivato un presidio. A Sanremo erano anni che mancava. Dobbiamo cercare di tamponare, in qualche maniera, una violenza colpisce in tutta Italia".
All'inaugurazione erano presenti anche il questore di Imperia, Cesare Capocasa; il dirigente dell'Asl 1 Imperiese, Marco Damonte Prioli e l'assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale, che ha definito "atti odiosi, che devono essere condannati" le aggressioni ai medici.
"Abbiamo così voluto creare un presidio a disposizione per ogni problematica riguardante la sicurezza - è il commento del questore -. Un punto di riferimento di prossimità per tute quelle che possono essere le esigenze del cittadino".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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