L’obbligo vaccinale torna a farsi spazio tra le opinioni dei virologi. Complice anche la diffusione della variante Delta che preoccupa non poco gli addetti ai lavori. Tra i sostenitori che una vaccinazione di massa sia l’unico rimedio per sopravvivere al virus, troviamo Sergio Abrignani, membro del Cts che affianca il premier Mario Draghi e il Ministero della Salute nel gestire la pandemia. Intervenuto nella trasmissione in onda su La7 “L’aria che tira Estate”, Abrignani ha spiegato che “l'unico modo per contenere le infezioni è vaccinando tutti, questo è l'unico dato certo e sicuro".
L'obbligo vaccinale per coprire i soggetti a rischio
In particolare, la missione è rivolta a coprire quei 10 milioni di over 60 che non hanno ancora completato il loro iter vaccinale. Numero che comprende sia coloro che sono in attesa della seconda dose, sia quelli che non hanno per nulla pensato a farsi inoculare il siero. Il problema è che proprio questa fascia di età è quella maggiormente a rischio di ospedalizzazioni e di forme gravi di infezione.
Abrignani ha quindi sottolineato che "dal punto di vista scientifico, in una situazione pandemica con 127mila morti in 15 mesi, l'obbligo vaccinale è un atto dovuto come scelta di salute e medicina pubblica, ma so che è anche una questione politica". A settembre, con la riapertura delle scuole e l’avvio dell’anno scolastico, gli adolescenti potrebbero essere quelli maggiormente a rischio contagio.
Pregliasco: "Una scelta politica"
Della stessa idea sembra essere anche Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università statale di Milano, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e presidente dei volontari delle ambulanze dell’Anpas che, a proposito del dibattito sul ritorno a scuola in sicurezza, a La Presse ha precisato che dovrà essere una decisione politica e che difficilmente verrà attuata, “anche se, come per le altre malattie, sarebbe d'interesse della sanità pubblica. Ma sono scelte che dovrà fare la politica". La butta sull’informazione il virologo Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia che, all’Adnkronos ha tenuto a precisare che serve "informare, informare e informare. Purtroppo, se si riscontrerà che è troppo elevata la quota di persone che non vogliono vaccinarsi, soprattutto in contesti sanitari o scolastici, bisognerà arrivare a obbligarli. E questo non è mai positivo".
Il virologo ha anche asserito che non possiamo permetterci di rimanere scoperti perché, nel caso in cui non si riesca a ottenere una buona difesa grazie alla vaccinazione, il Covid continuerà a diffondersi e si rischia che il prossimo autunno la situazione sia ancora critica. Come ribadito da Maga, l’unico modo per evitare ciò è che tutti si vaccinino. Facendo anche opera di convincimento, in modo da non arrivare a dover obbligare la gente a sottoporsi al siero.
Al via l'opera di convincimento
Secondo l'esperto del Cnr, per il momento si dovrebbe "continuare a insistere per far comprendere alle persone che il rischio conseguente all'infezione del virus è incommensurabilmente superiore a qualsiasi evento avverso che si possa verificare dopo la vaccinazione. Soprattutto bisogna ricordare alle persone che, visto che c'è in circolazione un virus più contagioso, la variante Delta, l'unica difesa per evitare di avere una malattia grave, e anche (per le persone più fragili) per evitare il rischio di morte, è quello di completare il percorso vaccinale".
Anche i giovani dovrebbero vaccinarsi, soprattutto in vista della riapertura delle scuole a settembre, sia per salvaguardare la loro salute che “per evitare di trasmettere il virus ad altre persone".
In che modo convincere anche i più giovani? La dritta viene lanciata dallo stesso Maga che vede attori, insegnanti e medici di famiglia come possibili aiuti nell’opera di convincimento per non arrivare all'obbligo vaccinale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.