Un rito che ormai si ripete ogni anno puntalmente il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe. La tradizione vuole che si brucino con una grande vampa: mobili vecchi, legni accatastati e tutto quello che può facilmente prendere fuoco. Una tradizione quantomeno anacronistica e un rischio non solo ambientale ma anche in termini di sicurezza per l'intera collettività. Eppure nonostante i divieti, le minacce più o meno velate e i presidi territoriali da parte della polizia municipale. Alla fine nei giorni precedenti a San Giuseppe, nei quartieri più popolari la tradizione viene ripetuta e tramandata. È successo anche quest'anno e stavolta qualcuno ha alzato il livello della tensione.
I vigili del fuoco intervenuti in varie zone della città per spegnere le fiamme - che in alcuni casi raggiungono anche i 20 metri d'altezza - sono state aggredite da bande di ragazzini e residenti. È successo nel cuore della città vecchia: a Ballarò in piazza Carmine, in via dei Cappuccini, alla Zisa e alla Noce. Scene più o meno simili si sono ripetute anche nella zona della Guadagna, ma anche Brancaccio e all'Arenella. Il modus operandi è sempre lo stesso: bande di teppisti si mettono a difesa del fuoco e quando intervengono i vigili per spegnere le fiamme vengono minacciati verbalmente.
La scorsa notte qualcuno è andato più in là e alcuni ragazzi hanno lanciato sassi e assi di legno contro le forze dell'ordine tentando di ostacolare il loro intervento. Ad avere la peggio sono stati i veicoli: danneggiato il parabrezza di un veicolo dei vigili, sassi contro un altro veicolo intervenuto in centro. Per riportare la calma è stato necessario l'arrivo della polizia
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