Polemica sul servizio del Tg1 su Sassoli: ecco cosa è successo davvero

L'articolo su Vigilanza tv, poi l'attacco di Anzaldi. Ma sul video andato in onda la verità è un'altra

Polemica sul servizio del Tg1 su Sassoli: ecco cosa è successo davvero

Polemica al Tg1 per il servizio sulla carriera dello scomparso David Sassoli, giornalista Rai prima di diventare presidente del Parlamento Europeo.

A montare la polemica è VigilanzaTv, che accusa viale Mazzini di aver attribuito la direzione del Tg1 allo stesso Sassoli. A cavalcare la vicenda è stato poi il segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, rappresentante di Italia Viva.

Ma cosa è successo, in concreto? Durante l'edizione delle 20:00 di ieri del notiziario di Rai Uno, un lungo omaggio è stato dedicato a Sassoli, ex collega della testata. Nel corso di uno dei servizi curati dal vicedirettore Bruno Luverà, secondo il sito Vigilanza Tv, al presidente del Parlamento Europeo sarebbe stata attribuita non solo la vicedirezione del Tg1 con Gianni Riotta, ma anche la successiva direzione. In realtà nella clip, condivisa anche da Dagospia, Luverà non pruncia la parola "direzione" ma "deviazione", riferendosi alla sterzata in politica di Sassoli.

David Sassoli, giornalista e politico, arrivò in Rai come giornalista televisivo nel 1992, e lavorò come inviato di cronaca per il Tg3. Con Michele Santoro, collaborò nei programmi "Il Rosso e il nero" e "Tempo reale". Quattro anni dopo (1996), diventò conduttore, sotto la direzione di Carlo Freccero, della trasmissione "Cronaca in diretta", stavolta su Rai 2. Nel 1998 condusse poi "Prima - La cronaca prima di tutto", rotocalco del Tg1.

Sassoli diventò poi inviato speciale per la redazione del Tg1 nel 1999, e ricevette in seguito un promozione che lo portò alla conduzione prima dell'edizione delle 13:30 e poi delle 20.00. La nomina a vicedirettore del telegiornale arrivò nel 2007, con tanto di vicedirezione anche dei settimanali approfondimento TV7 e Speciale Tg1.

Interpellato sulla questione, il segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi ha affermato: "L’errore è gravissimo, ma soprattutto è indice del fatto che perfino un evento drammatico riguardante la morte troppo prematura e inaspettata di un collega venga gestito con la solita sciatteria da quello che dovrebbe essere Servizio Pubblico", è stata la sua risposta a VigilanzaTv. "Tuttavia, il problema è che questo accade e accadrà anche altrove, ma mai come in Rai e in particolare al Tg1 che vanta un record storico di vicedirettori, ben sette".

Anzaldi si è poi domandato come sia possibile che nessuno, durante le operazioni di controllo della trasmissione, non si sia accorto della gaffe. "Invito a leggere l’intervista di Libero sul libro di Clemente J.

Mimun - già Direttore del Tg1 - che dice proprio questo, sottolineando come gli altri Tg Europei lavorino con un terzo del personale, mentre qui le poltrone si moltiplicano assieme agli errori. Tanto paga il cittadino", ha concluso.

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