L'attore di Gomorra massacrato, sfrattato da casa e dal clan

Prima le minacce di morte, poi buttato fuori casa. Un ragazzo, volto noto per aver interpretato un personaggio secondario nella serie tv, ha denunciato l'ultimo anno di terrore subito assieme alla madre

L'attore di Gomorra massacrato, sfrattato da casa e dal clan

Aveva un debito di droga di soli 60 euro, ma gli estorsori chiedevano molto di più, quello che non aveva. Per questo motivo Salvatore Abbruzzese, 28 anni, noto per aver interpretato Totò nel film "Gomorra", è stato pestato e costretto a lasciare il suo appartamento a Scampia.

La vicenda

I fatti risalgono a luglio dello scorso anno. Abbruzzese si era trovato alla porta due uomini, Leopoldo Marino di 39 anni e il 25enne Carmine Pandolfi, che gli chiedevano 2.500 euro per il ritardo nel pagamento di un grammo di cocaina acquistato mesi prima. Da quel momento per l'attore di Gomorra è iniziato l'inferno. I due uomini hanno prima massacrato di botte l'uomo che già si trovava sulla sedia a rotelle dopo una caduta domestica, poi hanno minacciato per giorni lui e la madre anziana intimandoli di andare via di casa e di non farsi più vedere a Scampia.

"Io e mia madre, rimasti ormai per strada". Così comincia la lettera di denuncia del 28enne che è stato costretto a lasciare il luogo in cui è nato e cresciuto e scontare gli arresti domiciliari, per spaccio di droga, lontano da Napoli. Al loro posto un'altra famiglia ha immediatamente occupato lo stabile."Ho un forte timore per la mia incolumità perché so per certo che sono persone appartenenti o vicine al clan della 'Vanella Grassì pertanto solo oggi ho avuto il coraggio di denunciare quanto subito", ha spiegato ai carabinieri.

"Sono sicuro - ha concluso l'ex attore - che il debito era solo il pretesto di queste persone per impadronirsi della mia abitazione che

sicuramente gli serve per lo spaccio di droga". A distanza di un anno, per Marino e Pandolfi è stata richiesta la misura cautelare con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

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