Scanzi attacca Briatore: il manager gli risponde sul Fatto

Il giornalista si scaglia contro l'imprenditore, che replica sullo stesso quotidiano alle accuse ricevute: ecco lo scontro

Scanzi attacca Briatore: il manager gli risponde sul Fatto

Andrea Scanzi (lo) attacca e Flavio Briatore (gli) risponde. Trova spazio sulle colonne de Il Fatto Quotidiano lo sconto tra il giornalista del quotidiano diretto da Marco Travaglio e l’imprenditore, ex team manager di Formula Uno.

Con un articolo vergato nei giorni scorsi, la "penna" del Fatto se l’era presa con il fondatore del Billionaire per alcune sue considerazioni critiche sull’operato del governo, che avrebbe appunto mal gestito l’emergenza sanitaria ed economica del coronavirus.

Attacchi del tipo: "Menomale che, in questi tempi bui, Flavio Briatore ci indica la via. Briatore sapeva tutto, perché lui - che è figo - lavora con la Cina e dunque conosceva da mesi la ferocia del virus. Chiudere i voli dalla Cina, secondo lui, è stato un errore". E ancora: "E adesso dice che i soldi andrebbero dati ai cittadini (non ai Comuni) e alle industrie (cioè a quelli come lui). Altro che le elemosine di Conte. Fa piacere che il virologo e intellettuale Briatore ci detti la linea".

Finita qui? Macché. Scanzi ha voluto rincarare la dose con alcune considerazioni "puntate". Eccone qualcuna: "Col senno di poi, gentil Briatore, son bravi tutti. Se mio nonno avesse avuto le ruote, sarebbe stato una Maserati". Poi definisce "inutili" gli appunti mossi da Briatore così come la sua posizione che invitava a prendere a esempio il presidente Usa Donald Trump. E scrive: "Non c' entra niente, o forse sì, ma uno che indossa quelle babbucce esteticamente empie non può pretendere pure di essere preso sul serio", "Per Briatore 'l'idea Paese' coincide col Billionaire. Tutto molto bello. Ci perdonerà però se molti continueranno a pensare a Calamandrei o Parri come padri nobili. E non a lui", e "Sarebbe ora che Briatore imparasse a parlare in italiano e non si esprimesse in 'crozzese'. Quel suo eloquio da Stanlio irrisolto, con le vocali a caso e la fonetica vilipesa, è oltremodo esecrabile".

Insomma, un durissimo attacco frontale. E Briatore, che non si tira indietro, risponde per le rime, ricordando al giornalista del Fatto alcune cose: "Rispondo al giornalista Andrea Scanzi sui miei interventi in tv a proposito dell'emergenza Covid: 'Briatore sapeva tutto'. A sapere tutto non ero io ma il ministero della Sanità e questo già dal 5 gennaio, quando una nota dell'Oms avverte della presenza e aggressività dal virus Covid-19. Questa informazione era da diffondere a tappeto ma è stata taciuta…".

E a seguire: "I contatti Italia-Cina sono enormi e la prima cosa da fare non era chiudere i voli ma bloccare subito i provenienti dalla Cina con voli diretti e indiretti e metterli in quarantena.

È stata invece lasciata una porta spalancata al virus". Infine, Briatore conclude con ironia: "Scanzi non gradisce le mie babbucce a me neanche piacciono la sua barbetta e la sua catenina da filosofo. Ma i gusti son gusti…".

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