Scatta l'allarme nei cieli: i caccia si alzano in volo per intercettare un velivolo

I due caccia dell’Aeronautica Militare sono decollati dopo un ordine di decollo immediato: l’aereo di linea ucraino, decollato da Tangeri e diretto a Fiumicino, aveva perso il contatto radio

Scatta l'allarme nei cieli: i caccia si alzano in volo per intercettare un velivolo

Quando è scattato l’allarme i due caccia F-2000 Eurofighter sono immediatamente decollati per far fronte al segnale di pericolo. I due velivoli hanno realizzato un intervento di “scaramble” per intercettare un Antonov AN-26 della compagnia ucraina Vulkan Air.

I due caccia dell’Aeronautica Militare sono decollati ieri mattina dopo un ordine di decollo immediato: l’aereo di linea ucraino, decollato da Tangeri e diretto a Fiumicino, aveva perso il contatto radio con la torre di controllo mentre si trovava nello spazio aereo nazionale. Per questo è subito partita l’operazione di scramble, come altre realizzate in passato.

I due aerei, in dotazione al 4° Stormo di Grosseto, sono decollati dalla propria base alle 8:20 circa su ordine del CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, l'ente NATO responsabile per la sorveglianza dei cieli nell'area, e hanno condotto l'operazione sotto il controllo delle sale operative del sistema di sorveglianza e difesa aerea dell'Aeronautica Militare.

Come da ordini ricevuti, i due caccia si sono alzati in volo e in pochi minuti hanno raggiunto l’Antonov AN-26 per verificare la natura del problema. I piloti dell’Aeronautica hanno subito notato visivamente che il velivolo non era in condizioni critiche o di emergenza, così lo hanno scortato fino a quando ha iniziato le operazioni di discesa verso Fiumicino. Poi sono rientrati alla base di Grosseto.

Il sistema di difesa integrato con tutti i Paesi della Nato, permette all’Aeronautica Militare di assicurare la sorveglianza sullo spazio aereo nazionale ogni giorno dell’anno senza soluzione di continuità. Un servizio h24, garantita - per la parte sorveglianza, identificazione e controllo - dall'11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico (FE) e dal 22° Gruppo Radar di Licola (NA), relativamente all'intervento in volo, dal 4° Stormo (GR), dal 36° Stormo (BA) e dal 37° Stormo (TP), tutti equipaggiati con velivoli caccia Eurofighter.

Non solo. Perché dall’anno scorso è attivo anche il 51° Stormo di Istrana, dove ci sono Eurofighter F-2000 in grado di permettere una migliore copertura dello spazio aereo nazionale. L’obiettivo dell’Aeronautica, si legge infatti in una nota, è quello di ridurre i tempi di intervento tra il momento in cui viene lanciato l’allarme e quando i caccia riescono raggiungere l’obiettivo. In modo così anche da contrastare in maniera più rapida eventuali minacce.

Da marzo 2018, inoltre, nel sistema di difesa aerea sono stati integrati anche i velivoli F-35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione alla difesa dei cieli italiani.

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