La scelta simbolica del papa: il 2 novembre al cimitero dei non nati

Papa Francesco, per il due novembre, si recherà al "Giardino degli Angeli", nel quartiere Laurentino. Una scelta simbolica del pontefice per commemorare chi non è mai nato e porre un accento, ancora una volta, sulla negatività delle pratiche abortive

La scelta simbolica del papa: il 2 novembre al cimitero dei non nati

Il Vaticano ha reso noto l'elencazione delle celebrazioni a cui prenderà parte il papa da qui alla fine dell'anno. A gennaio, poi, avremo modo di raccontare la GMG del 2019, che si svolgerà a Panama.

Tra le località visitate dal pontefice argentino nelle prossime settimane, spicca la selezione di un luogo: Bergoglio, per la commemorazione dei defunti, quindi per il due di novembre, si recherà al cimitero dei non nati, nel quartiere Laurentino, a Roma.

"Il Giardino degli angeli" è aperto dal 2002. Le finalità morali e simboliche di questa tipologia di cimiteri è nota: ricordare e attribuire valore alle vite dei nascituri che non sono venuti al mondo. Un "cimitero dei feti" esiste anche a Firenze. Questi luoghi, per qualcuno, sarebbero in grado di rappresentare uno spot favorevole ai movimenti pro life , agli antiabortisti e alla messa in discussione della 194. Una proposta relativa alla creazione di un posto simile era presente nella discussa mozione votata a Verona. Quella che è passata con il voto non determinante del capogruppo del Partito Democratico.

Papa Francesco è spesso accusato dalla cosiddetta "frangia tradizionalista" di essere il promotore di "svolte dottrinali" anche in relazione alla bioetica, ma sull'aborto Bergoglio ha più volte dimostrato di avere una visione nitida: "È giusto - ha chiesto, durante un'udienza generale di qualche settimana fa - affittare un sicario per risolvere un problema? ". "Fare fuori un essere umano - ha ammonito, nella stessa circostanza - è come affittare un sicario per risolvere un problemi". L'equiparazione delle pratiche abortive all'affitto di un sicario non è piaciuta a certa sinistra.

La scrittrice Dacia Maraini, dal canto suo, ha scritto una missiva, pubblicata sul Corriere della Sera, attraverso la quale ha disapprovato le affermazioni del pontefice: "Le sue parole sull'aborto, caro Papa, mi hanno molto stupita e rattristata - ha scritto la poetessa - . Non posso fare a meno di chiederle perché abbia usato termini così duri e punitivi. Vorrei solo ricordarle - ha continuato - che nessuna donna ha piacere di abortire.

Se lo fa è perché costretta da tante ragioni dolorose che lei dovrebbe conoscere, vista la grande e generosa capacità di ascolto e di comprensione che ha sempre dimostrato".

Ma Francesco tira dritto e dopo aver accomunato l'aborto pure a "quello che fa la mafia", ha scelto di commemorare i morti andando a pregare davanti a chi non è neppure nato.

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