Sciacca, tunisini fermati in bus: uno espulso, l'altro attacca agenti

Uno dei due tunisini è già stato trasferito al Cpr di Caltanissetta per la conclusione delle operazioni di rimpatrio, mentre l'altro straniero, che ha tentato di ferirsi e di ribellarsi agli agenti, ha fatto una sosta in carcere: anche per lui in programma l'allontanamento dai confini nazionali

Sciacca, tunisini fermati in bus: uno espulso, l'altro attacca agenti

Fermati per un controllo a Sciacca dagli uomini della polizia di Stato a bordo di un autobus proveniente da Palermo e diretto ad Agrigento, due nordafricani sono risultati clandestini. Uno degli stranieri, già espulso ma ancora in Italia, è finito al Cpr, mentre il compare ha aggredito i poliziotti e dato testate ad una vetrata nel tentativo di ferirsi.

È quanto accaduto nei giorni scorsi nel commissariato di Sciacca (Agrigento), dove entrambi i magrebini sono stati condotti per il completamento delle operazioni di identificazione.

Come riportato dalla stampa locale, tutto ha avuto inizio grazie ad un'operazione programmata di controllo del territorio da parte degli agenti del locale commissariato, l'attenzione dei quali si è concentrata su un mezzo pubblico proveniente dal capoluogo siciliano.

L'autobus è stato fermato per delle verifiche a bordo mentre si trovava lungo la strada statale 115, all'altezza di contrada Piana. I poliziotti hanno provveduto a verificare l'identità dei passeggeri che si trovavano all'interno dell'abitacolo, operazione che non è invece stata possibile fare nei confronti di due passeggeri nordafricani.

Costoro, sprovvisti di documenti identificativi, sono stati pertanto fatti scendere dal bus e condotti negli uffici del commissariato di Sciacca a bordo di una "pantera".

Una volta arrivati a destinazione, le fasi di verifica si sono potute concludere con successo: entrambi i fermati erano clandestinamente nei confini nazionali. Oltra a ciò, uno dei magrebini risultava già destinatario di un provvedimento di espulsione non ottemperato, motivo per il quale si è provveduto ad avviare le operazioni di trasferimento dello stesso presso il Centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) Pian del Lago di Caltanissetta.

Quando il compare ha compreso che per lui stesso era prevista la medesima sorte, ha dato in escandescenze in commissariato, prima dando delle testate ad una vetrata nel tentativo di autolesionarsi, poi scagliandosi contro i poliziotti ed opponendo una strenua resistenza alle operazioni di fermo.

Per questo motivo lo straniero è stato accusato anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale e successivamente trasferito dietro le sbarre della casa circondariale di Sciacca, dove è rimasto in attesa di essere sottoposto a giudizio direttissimo.

Nel corso del pomeriggio di giovedì 9 gennaio, è arrivato il verdetto da parte del gip del tribunale

di Sciacca, che ha convalidato il fermo e determinato la misura cautelare dell'obbligo di firma, almeno fino al momento in cui non si completeranno le operazioni burocratiche per il rimpatrio dello stesso.

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