Un furto da film, quello denunciato alla Procura della Repubblica di Lanusei, in Sardegna. Perché la sparizione di 14mila provette col Dna di migliaia di centenari sardi non è cosa che accada ogni giorno.
Eppure è successo, come riporta oggi La Stampa. Che racconta come il parco Genos, contenente oltre 230mila campioni di informazioni genetiche prelevate negli anni da tredicimila volontari, sia stato preso d'assalto da ignoti pronti a trafugare un patrimonio scientifico dal valore inestimabile. Per penetrare nei laboratori, però, è necessario averne le chiavi, che solo in pochi contengono. Inoltre, sottolinea il giornale torinese, maneggiare le provette non è compito per tutti: i campioni vanno trattati con delicatezza e mantenuti a temperatura bassissima.
L'obiettivo, già mormora qualcuno sulla piazza di Perdasdefogu, potrebbero essere le aziende farmaceutiche.
Anche gli scienziati indagano la longevità
Ma gli ignoti ladri dell'Ogliastra non sono i soli a sognare di produrre l'elisir di lunga vita. Anche la scienza non rinuncia ad indagare sui misteri che motivano la longevità di alcune comunità umane specifiche. Una spedizione di scienziati italiani e stranieri si è diretta ad Acciaroli, nel Cilento, dove si registra un'anomala concentrazione di centenari e l'aspettativa di vita è superiore alla già alta media italiana.
Sorprendenti i risultati delle analisi del sangue: "Gli studiosi hanno analizzato campioni di sangue da più di ottanta residenti, registrando livelli insolitamente bassi - rispetto all'età - di adrenomedullina, un ormone che influenza la circolazione. Valori bassi indicano un sistema ben funzionante."
Fra gli altri fattori che motiverebbero questa insolita lunga vita,
però, anche la dieta mediterranea, il consumo di alimenti "amici del cervello" come rosmarino e altre erbe aromatiche ma anche una vita sessuale eccezionalmente intensa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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