Verità sulla morte della madre: fa condannare all'ergastolo il padre

I fatti risalgono al 1987, quando Liborio Scudera aveva solo 6 anni. Un giorno di aprile del 1987 sua madre non era più tornata a casa. "Se n'è andata con un altro uomo", gli venne spiegato dal padre prima che lasciasse Gela e la Sicilia per trasferirsi a Pesaro insieme alla cugina della moglie, che sarebbe diventata la sua compagna e dalla quale dieci mesi dopo avrebbe avuto un altro figlio. Dopo 27 anni, Liborio fa una scoperta che gli cambierà per sempre la vita: la madre, Rosaria Palmieri, non l'aveva abbandonato, ma era stata uccisa e poi sepolta dal marito, Vincenzo Scudera, che aveva persino osato, quattro anni dopo, chiedere il divorzio accusando la donna di abbandono del tetto coniugale.

Ad aiutare Liborio a far luce su quel tragico episodio, sono state la nonna e la sua compagna: infatti, di essere il figlio di un assassino, Liborio Scudera lo ha saputo grazie ad un paio di frasi smozzicate della nonna materna. A quel punto entra in scena la compagna, Elisa Parini, avvocato. Nel gennaio del 2013 Elisa ha inviato una mail ai carabinieri di Roma: “Il mio compagno, dall'età di sei anni, non vede e non ha più notizie di sua madre, Rosaria Palmieri scomparsa nell'aprile del 1987”. Quella mail ha fatto partire l'indagine. A Gela hanno scoperto che nessuno aveva mai presentato una denuncia di scomparsa e hanno ritrovato un vecchio verbale di un pentito che diceva di sapere che la ragazza era stata uccisa e sepolta dal marito. Poi il procuratore è riuscito a strappare alla mamma di Rosaria e ad altre familiari la conferma del racconto fatto al nipote.

Scudera è stato così arrestato nel 2014 e anche se ha negato tutto sostenendo ancora la fuga della donna con un altro uomo la Corte d'assise di Caltanissetta lo ha condannato all'ergastolo. Il corpo di Rosaria Palmieri, 22 anni appena, non è stato mai trovato