Scuola, concorsi in ritardo: 200 mila cattedre vuote a settembre

La prossima stagione scolastica potrebbe superare le 170 mila supplenze dell'anno in corso. Ci sono tre concorsi in cantiere ma il termine di emanazione dei bandi scadrà il 30 aprile

Scuola, concorsi in ritardo: 200 mila cattedre vuote a settembre

Il tempo stringe e si rischia di rimanere a corto di maestre e maestri per la stagione scolastica 2020/2021: se i concorsi di assunzione non partiranno in tempo utile, la scuola italiana potrebbe rimanere con 200 mila cattedre vuote superando il triste primato dell'annata in corso che ha visto qualcosa come 170 mila supplenze.

La "call veloce"

La Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che sta già fronteggiando l'emergenza legata al Coronavirus con uno straordinario piano didattico a distanza per quelle zone d'Italia in cui gli studenti non possono, momentaneamente, recarsi a scuola, si trova a dover affrontare un'altra gatta da pelare non da poco.

La ministra, però, assicura di voler portare in cattedra a settembre i primi assunti con il concorso straordinario ed ha approvato una nuova procedura di assunzione: la "call veloce", quindi una chiamata veloce per cui i docenti che accettano di trasferirsi volontariamente, possono essere assunti in province diverse da quelle di appartenenza.

L'iter del bando, che adesso è nelle mani della Azzolina, come riporta Leggo.it, è iniziato la scorsa estate con l'allora ministro all'istruzione Bussetti fino ad arrivare al ministro Fioramonti che ne ha modificato alcuni aspetti.

Un paradosso italiano

La cosa incredibile è che, nonostante l'elevato numero di cattedre potenzialmente disponibili per l'assunzione, in Italia ci sono circa 170 mila insegnanti precari ma nessuno da assumere, o quasi: la scorsa estate, il Ministero dell'Istruzione ha avuto la possibilità di assumere oltre 53 mila docenti ma riuscendone a trovarne appena la metà.

Quasi 27 mila cattedre sono rimaste vuote per mancanza di insegnanti in lista con un risultato inevitabile: quest'anno sono stati firmati 107 mila contratti di supplenze annuali ed oltre 60mila per supplenze brevi. E la situazione peggiora di anno in anno dal momento che, nelle interminabili graduatorie di cui si serve la scuola italiana per portare avanti la didattica, si può assumere solo da quelle di merito con i vincitori di vecchi concorsi e da quella ad esaurimento dove le liste degli aspiranti docenti sono finite o quasi. Dalle altre graduatorie non è possibile assumere perché mancano gli abilitati.

Pronti tre concorsi

La situazione per il 2020-2021 potrebbe aggravarsi visto che sono oltre 33 mila le domande di pensionamento: senza nuove assunzioni si supererebbero le 200 mila supplenze. A questo punto, è corsa contro il tempo per reclutare nuovi docenti.

In cantiere, ma fermi, ci sono tre concorsi: uno straordinario per 24 mila docenti di scuole medie e superiori tra quelli che abbiano già 36 mesi di servizio alle spalle; uno ordinario, per laureati, da 24 mila professori di Medie e Superiori ed un altro da circa 17 mila docenti di scuola dell'infanzia ed elementare.

Il decreto Milleproroghe ha indicato come termine di emanazione dei bandi il 30 aprile prossimo. Ma il tempo stringe.

"Serve un intervento straordinario - chiede Marcello Pacifico, Presidente Nazionale del sindacato rappresentativo scolastico Anief - in vista del complicatissimo avvio che si sta profilando per il prossimo anno scolastico: la copertura integrale dei posti vacanti con assunzioni a tempo indeterminato, attraverso l'assunzione di tutti gli abilitati e vincitori, anche idonei, dei vecchi concorsi".

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