Dietrofront sulla scuola: cosa accade se ci sono due positivi

Stamattina la circolare di Rezza: lezioni a distanza con un solo caso. Poi la retromarcia: a casa solo chi è in isolamento

Dietrofront sulla scuola: cosa accade se ci sono due positivi

Con l'aumento del numero dei positivi, +25% nell’ultima settimana, e l’arrivo della nuova variante Omicron, a scuola sembrava dover tornare l'incubo didattica a distanza. Tanto che in una circolare firmata questa mattina da Gianni Rezza le lezioni a distanza venivano imposte a tutta la classe con un solo caso di positività. Poi la retromarcia del governo: torna il protocollo che prevedeva di non mettere tutta la classe in quarantena in caso di un solo positivo, sarebbe in fase di revisione da parte del ministero e delle Regioni. Adesso ci vorranno due casi di positività per i bimbi di età compresa tra i 6 e i 12 anni, ovvero gli studenti di elementari e medie, per attivare la Dad. Una via di mezzo quindi.

Scuola e Green pass

Intanto da lunedì 6 dicembre entrerà in vigore l’obbligo per tutti, studenti compresi, di salire a bordo dei mezzi pubblici con tanto di Green pass. Per coloro che verranno trovati senza scatteranno delle multe salate, che andranno dai 600 ai mille euro. A chiedere il certificato verde saranno i controllori affiancati dalle forze dell’ordine e intanto verranno controllati anche i titoli di viaggio. Due piccioni con una fava. Non ci saranno poliziotti sui mezzi, ma i controlli saranno fatti a campione alle fermate dei bus e sulle banchine della metropolitana. Questo è quanto emerso dal vertice convocato al Viminale dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, con i prefetti e i questori per predisporre i servizi di controllo dell'obbligo di Green Pass sui mezzi di trasporto e nei locali pubblici. Il ministro ha spiegato: “Agiremo con responsabilità ma anche con la necessaria fermezza, effettuando controlli più serrati sulla certificazione verde con particolare attenzione alle aree e alle fasce orarie di maggiore afflusso di persone”.

Nella giornata di ieri si è anche tenuto un incontro tra il ministero della Salute e le Regioni per discutere quali strategie attuare per effettuare test e avviare il tracciamento, così da poter individuare nel più breve tempo possibile i contagi provocati dalla nuova variante Omicron. Durante il vertice è stato toccato anche l’argomento scuola. Prima di tutto è stato sottolineato il problema dello screening con i test salivari, che vengono eseguiti da settembre in un campione di scuole. Da una parte serve per intercettare i casi asintomatici, ma dall’altra occupa il personale scolastico che potrebbe invece essere impiegato nel lavoro su tamponi e quarantene. Secondo alcune Regioni sarebbe poi pericoloso in questo momento non mettere in quarantena tutta la classe quando c'è anche solo un caso. Il ministero ha quindi fatto sapere che il protocollo sulla scuola verrà almeno per il momento sospeso. Un altro punto da chiarire riguarda il controllo del Green Pass agli studenti di età superiore ai 12 anni non vaccinati, che non hanno l'obbligo per andare a scuola ma che dal 6 dicembre dovranno sottoporsi al tampone per poter prendere l'autobus o la metropolitana.

Il ritorno della Dad

Secondo quanto era inizialmente previsto dalla nuova circolare dei ministeri della Salute e dell'Istruzione la didattica a distanza sarebbe dovuta tornare anche con un solo caso di contagio. Come si legge nel documento: "Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o ASL, il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell'immediatezza per l'intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della ASL in ordine all'individuazione dei soggetti (da considerare 'contatti stretti' a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena. Rimane valida l'opportunità per i Dipartimenti di Prevenzione di scegliere la strategia di controllo per la tutela della salute pubblica per ogni singola indagine di focolaio epidemico in ambito scolastico".

La circolare teneva inizialmente a sottolineare che "ultimamente si sta assistendo ad un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare, con una incidenza (casi/popolazione) settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti (19/11/2021 - 25/11/2021): valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi. Si ritiene opportuno sospendere - provvisoriamente - il programma di 'sorveglianza con testing' e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico".

Ancora un cambiamento

Dopo l'intervento di Palazzo Chigi però le carte in tavola sembrano essere cambiate. Perché una classe finisca in quarantena dovrà avere due casi di positività per i bimbi di età compresa tra i 6 e i 12 anni, ovvero gli studenti di elementari e medie. Per gli alunni più grandi invece, dei quali circa l’85% risulta vaccinato, permane “la sorveglianza attiva con i tamponi”. Il commissario straordinario Francesco Figliuolo ha messo a disposizione delle Asl ulteriori risorse per poter continuare con il tracciamento e allo stesso tempo cercare di mantenere aperte il più a lungo possibile le classi. Pur gestendo i contagi. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi aveva così commentato la circolare che inaspriva le norme per le quarantene: “La nostra priorità resta la didattica in presenza”.

Sempre Figliuolo ha inviato una circolare alle Regioni per assegnare a ciascuna di loro la quota minima di inoculazioni che dovrà fare tra l'1 e il 12 dicembre: circa 400mila al giorno, per un totale di 4,6 milioni.

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