La scure della Regione Lazio si sta per abbattere sulla Fondazione Santa Lucia. Il centro d’eccellenza nel campo della neuro riabilitazione, che sorge nel quartiere Ardeatino di Roma, rischia di perdere 177 posti letto (guarda il video).
Il presidente Nicola Zingaretti, in qualità di commissario straordinario della sanità del Lazio, ha emanato un decreto che obbligherà la Fondazione Santa Lucia a destinare soltanto 116 posti letto alla neuro riabilitazione di alta specialità (i cosiddetti “codici 75”). “In questa categoria, secondo una sentenza del Tar, rientrano i pazienti post-comatosi, i malati di Parkinson e sclerosi multipla, i pazienti che hanno subito lesioni midollari e coloro che sono stati colpiti da ictus”, spiega Antonino Salvia, direttore sanitario del Santa Lucia. Gli altri posti letto dovranno essere riconvertiti per percorsi di riabilitazione a minore complessità, così da adempiere alle indicazioni del decreto ministeriale 70 del 2015, che ha ridefinito i requisiti organizzativi e strutturali del Servizio Sanitario Nazionale.
Il decreto di Zingaretti che penalizza il Santa Lucia
“La Regione sostiene che, in base a questo decreto, la riabilitazione dopo gli ictus non rientri più nel cosiddetto codice 75 e, pertanto, è tenuta a rimborsare solo le cure per i pazienti in coma e in stato semi-vegetativo”, ci spiega il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo. Non solo. Per la neuro riabilitazione il ministero contempla soltanto una percentuale dello 0,02%, pari a 1216 posti letto in tutta Italia. Uno standard, questo, che è stato messo in discussione dal Tar. Il ministero ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, che ha fissato l’udienza a dicembre 2018. “Non si capisce, quindi, perché la Regione voglia forzare la mano ora, anziché aspettare questa sentenza”, attacca la Colosimo.
Il dottor Salvia, invece, ci fa notare un’altra assurdità del decreto varato da Zingaretti, ossia il divieto per il Santa Lucia di ricoverare in prossimità della scadenza di 90 giorni, quindi fino ad ottobre, i pazienti che dal codice 75 sono passati al codice 56, che riguarda solo la riabilitazione motoria. Questo tipo di riabilitazione viene, ovviamente, rimborsata con una tariffa più bassa dalla Regione, dal momento che non contempla servizi come la logopedia, la piscina e la neuropsicologia. “A questo punto saremo costretti a non accettare più pazienti affetti da ictus, che non possono rientrare per forza di cose nel codice 56”, dice con risoluta nettezza il direttore sanitario del Santa Lucia, che vede messo a rischio anche il settore della ricerca.
Il Santa Lucia lamenta: "Fondi insufficienti dalla Regione"
“Con questa riorganizzazione – spiega- ad ottobre dovremmo avere 2 reparti di pazienti in stato neurovegetativo, 3 reparti ortopedici e una pseudo unità spinale da 40 posti letto. Va da sé che il comparto relativo alla ricerca sulle malattie neurodegenerative di uno dei migliori IRCCS d’Italia sarà a dir poco penalizzato”. Ma quanto costa mantenere la Fondazione Santa Lucia? “Il mio punto di pareggio è di 50 milioni di euro, di cui 34,5 servono soltanto a pagare gli stipendi, mentre il budget mediamente riconosciuto dalla Regione è di 28 milioni”, sottolinea Salvia che mette in evidenza come le tariffe erogate non siano assolutamente congrue. “In base ad uno studio effettuato dalla Luiss nel 2007, la Regione dovrebbe erogare una tariffa di 513 euro al giorno e, invece, ad oggi ci vengono riconosciuti 272,70 a paziente. Allora, - attacca Salvia - le alternative sono due: o io ho ridotto significativamente le prestazioni oppure ho ridotto il personale (quasi 1000 dipendenti ndr) ma così non è”.
L'opposizione: "Zingaretti taglia per rientrare del debito"
Per l’opposizione di centrodestra l’attuazione del DM 70 da parte della Regione Lazio è solo un pretesto per effettuare i tagli necessari per completare il piano di rientro nella sanità.
Secondo la Colosimo “il presidente Zingaretti ha scelto di uccidere il Santa Lucia perché alla Regione Lazio mancherebbero i fondi per completare l’uscita dal commissariamento, prevista per dicembre. Fondi che spera di recuperare andando a tagliare su un centro d’eccellenza e sulla salute dei cittadini”.
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