Se il centrodestra governa meglio e nessuno lo dice

Che la realtà non fosse come la stavano raccontando, era molto più che un sospetto

Se il centrodestra governa meglio e nessuno lo dice

Che la realtà non fosse come la stavano raccontando, era molto più che un sospetto. Ma siccome la verità è come l'olio buono e alla fine viene a galla, dal sondaggio del Sole 24 Ore emerge come il Paese reale sia ben diverso dalla versione che ne danno la maggior parte dei media progressisti. E come i cittadini apprezzino il lavoro di governatori e amministratori del centrodestra, spesso maltrattati, e che invece sono premiati da una classifica e da numeri che lasciano ben poco spazio alle interpretazioni.

E così dopo la campagna d'odio orchestrata contro Regione Lombardia, risulta che i cittadini riconoscono il grande sforzo nella lotta al Covid, ma non solo, del governatore Attilio Fontana, salito di diversi punti nel gradimento. Trend inverso, invece, per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che crolla addirittura all'89esimo posto. Tanto che ora si può pensare che a ottobre potrebbe perdere Milano, anche perché il centrosinistra dalla graduatoria esce malconcio, se non fosse per due presidenti di Regione tanto pragmatici quanto «eretici» dentro il Pd come Stefano Bonaccini e il tribuno campano Vincenzo De Luca. O per i bravi sindaci di Bari Antonio Decaro e di Bergamo Giorgio Gori, due che per cultura e griglia di valori dovrebbero stare nei territori del liberalismo moderato. Per il resto è un assedio, con il doge Luca Zaia a sfondare il 74% del consenso e il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga a sfiorare il 60 con il suo terzo posto. O con l'imprenditore Luigi Brugnaro che espugna, secondo in classifica, la roccaforte rossa di Venezia, a testimonianza di come la figura del sindaco, a cui il sistema elettorale concede un'elezione diretta, possa permettersi di battere le sovrastrutture ideologiche.

E così a finire agli ultimissimi gradini sono amministrazioni di sinistra come Taranto (Rinaldo Melucci), Palermo (Leoluca Orlando) e Napoli (De Magistris): le metropoli del Sud finite nelle loro mani.

Ma dopo cinque anni di sinistra con Davide Galimberti, va male anche la nordica Varese che evidentemente rimpiange Attilio Fontana. Così come disastrate sono la Roma di Virginia Raggi e la Torino di Chiara Appendino, accomunate dal 94esimo posto e dalla caduta delle 5 Stelle.

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