Subito dopo l'attracco della Sea Watch nel porto di Lampedusa si è scatenato l'"inferno". Ad attendere lo sbarco della capitana sul molo c'erano alcuni sosetnitori della ong, ma anche alcuni lampedusani del tutto contrari all'arrivo di altri migranti. E così, proprio mentere la Rackete scendeva dalla nave, la notte del porto è stata investita da urla e da insulti per la stessa "capitana". Dalla banchina del porto c'è chi ha urlato "Ciao crucca", "Venduta, venduta...". Poi c'è chi è andato oltre con insulti pesantissimi e farsi del tutto sopra le righe: "Spero che ti violentino sti negri, a quattro a quattro...". E ancora: "Zingara, corn..., criminali".
Poi c'era anche chi chiedeva di allontanarla dall'isola: "Tossica, ti devi vergognare, vattene in Olanda". Insomma la tensione al momento dello sbarco della Rackete è salita alle stelle. Il video degli insulti è stato postato dal dem Davide Faraone che si trovava a bordo della Sea Watch. Poi sono arrivate le scuse, soprattutto quelle di un ragazzo, un pizzaiolo che aveva alzato fin troppo i toni: "Ero ubriaco stanotte, chiedo scusa alla comandante Carola per averle rivolto quegli insulti sessisti. Mi dispiace ma ero arrabbiato perché due giorni prima dei tunisini avevano molestato la mia ragazza e ce l'avevo con loro. In ogni caso non sono leghista ma voto per il M5S", ha raccontato all'Adnkronos.
Ad accendere gli animi anche la manovra folle della capitana che ha forzato il blocco in mare entrando con violenza nel porto di Lampedusa tentando di speronare una motovedetta della Guardia di Finanza. Proprio una unità delle fiamme gialle ha presidiato il molo fino all'arrivo della nave. Quando il "bisonte" si è avvicinato troppo la motovedetta dei militari è rimasta schiacciata tra il muro della banchina e la nave. Una mossa, quella della Rackete che le costerà anche l'accusa di tentato naufragio per cui sono previste pene fino a 12 anni di carcere. Subito dopo lo sbarco la ragazza tedesca è stata arrestata dai finanzieri e portata via dal porto.
Intanto la Sea Watch dopo lo sbarco all'alba dei migranti ha ripreso la navigazione con a bordo le autorità italiane per spostarsi nel porto di Licata. L'indagine infatti riguarda la procura di Agrigento che dovrà decidere poi in merito al sequestro della nave come previsto dalle nuove norme volute fortemente da Salvini con il decreto Sicurezza bis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.