A Berlino è ancora caccia all'uomo. Anis Amri, il tunisino ricercato per la strage al mercatino di Natale è ancora "armato" e a piede libero. Sul suo passato continuano ad emergere alcuni particolari inquietanti, soprattutto sulla sua reclusione in Italia durata 4 anni. E un episodio particolare emerge da un racconto di un detenuto nel carcere di Agrigento che avrebbe subito alcune minacce dal tunisino durante la sua permanenza in cella. "Ti taglio la testa", avrebbe detto Anis nel 2014 al suo compagno di cella cristiano. E questo episodio ha portato il Dap a segnalare Amri al Casa, l Comitato analisi strategica antiterrorismo, comportamenti sospetti tenuti durante la detenzione in Italia dall'uomo attualmente ricercato per l'attentato a Berlino. Come riporta Repubblica, nel penitenziario di Agrigento, un detenuto avrebbe raccontato di essere stato inseguito da Anis con la minaccia di tagliargli la testa perché cristiano. E così da quel momento, dopo quelle terribili minacce, Amri sarebe stato attenzionato dal Dap. Poi dopo la scarcerazione al termine dei 4 anni di Anis si sono perse le tracce e qui sarebbe scattata la fuga in Germania dove avrebbe chiesto asilo.
Domanda poi rifiutata dalle autorità tedesche la scorsa estate. Adesso Anis Amri è l'uomo più ricercato d'Europa e su di lui pende l'accusa di essere l'autore della terribile strage che ha insanguinato il Natale di Berlino.
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