Nelle strade extraurbane, sui semafori non possono essere installate le telecamere per la rilevazione delle multe al passaggio col rosso. Manca, infatti, la direttiva ministeriale che li disciplini: una lacuna che si protrae ormai da oltre cinque anni e che, per una questione normativa, resterà probabilmente irrisolta ancora per molto tempo. Risultato: affinché la multa fuori città nei confronti di chi attraversa l’incrocio col rosso possa essere valida è necessario che il semaforo sia ancora presidiato dall’agente. La ragione di questa diversità di trattamento tra multe in città e quelle fuori, come riporta La Legge per Tutti, risale a quando fu approvato il nuovo codice della strada.
Il testo diede la possibilità di effettuare controlli automatici con dispositivi elettronici, accertati “a distanza”, cioè senza la presenza di agenti della polizia che presidiassero tali apparecchi. In verità, già nella versione del codice del 2003 era previsto tale tipo di controllo, ma nel 2010 fu esteso a ulteriori illeciti. Per evitare, tuttavia, un generalizzato ricorso a tali strumenti, che avrebbe compresso il diritto di difesa degli automobilisti, la legge chiarì che l’uso dei rivelatori automatici delle infrazioni poteva avvenire, fuori dai centri abitati, solo sui tratti di strada individuati dai prefetti, secondo le direttive fornite dal ministero dell’Interno, sentito il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ebbene, tale direttiva non è mai stata adottata, né mai lo sarà se la norma non verrà cambiata. Il motivo che blocca tutto sta nell’elenco delle infrazioni aggiunte del 2010: sono state inserite, infatti, una serie di violazioni che sarebbe impossibile controllare con apparecchi automatici; così, ad esempio, il numero dei passeggeri trasportati su moto e motorini, la loro postura, l’utilizzo del casco o meno, oppure alla velocità non commisurata alle condizioni della strada, a prescindere dai limiti di velocità. Tale oggettiva impossibilità di rilevare in automatico certe violazioni ha comportato la mancata omologazione, da parte del ministero delle Infrastrutture, degli apparecchi di controllo a distanza fuori dai centri urbani, nemmeno per quelle infrazioni che tecnicamente sarebbero rilevabili o per quelle per le quali già esistono gli strumenti omologati o approvati, come appunto il photored: quest’ultimo, infatti, almeno nelle città, resta uno degli strumenti elettronici più utilizzati dalle autorità di polizia.
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