Seregno, l'appello del sindaco: "Non fate l'elemosina agli accattoni"

Troppi mendicanti, il sindaco lancia un appello: "Basta elemosina". "Daspo urbano" per i vandali

Seregno, l'appello del sindaco: "Non fate l'elemosina agli accattoni"

A Seregno i mendicanti non sono più i benvenuti.

In forte aumento nel comune brianzolo, come altrove, chiedono l'elemosina, dormono all'addiaccio e stendono i loro stracci sotto le vetrine del centro. Tanto che il sindaco Edoardo Mazza ha deciso di prendere provvedimenti.

"Gli accattoni sono una delle piaghe che affliggono la nostra città. Sono ovunque e non sappiamo più come trovare una soluzione", ha spiegato il primo cittadino. Poi ha lanciato un appello ai seregnesi: "Invito la popolazione a non aiutare gli accattoni. Basta dare soldi a chi chiede l’elemosina. Chi ha davvero bisogno è già aiutato dal Comune".

A Seregno, infatti, l’attività dei servizi sociali è intensa, scrive il Corriere della Sera. C'è una mensa del povero, istituita in collaborazione con Caritas e San Vincenzo, dove ogni giorno si servono 50 pasti caldi e il centro ascolto Caritas assiste 200 famiglie con donazioni di soldi, abiti e cibo. In un anno, le richieste di aiuto sono aumentate del 20 per cento e sei assistiti su dieci sono stranieri.

L'appello del sindaco non è piaciuto a Tiziano Mariani, capogruppo di Noi per Seregno, e a William Viganò, capogruppo del Pd, ma Edoardo Mazza, a capo di una coalizione di centrodestra, non è tornato sui suoi passi.

Anzi, pochi giorni fa ha firmato un’ordinanza con cui ha introdotto in città il "Daspo urbano". Si tratta di un provvedimento, che recepisce il decreto legge Minniti su sicurezza e ordine pubblico, che prevede aspre multe per chi danneggia piazze e spazi comunali e contro schiamazzi e atti vandalici.

In più, permette di allontanare fino a 12 mesi i recidivi dal Comune.

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