Alberto Dallari, medico di Reggio Emilia, è indagato per la morte di Mauro Gallerani, un uomo di 68 anni ucciso dal Covid-19 lo scorso 7 ottobre. Le accuse sono omissione di soccorso e decesso per colpa medica. Gallerani, no vax convinto, aveva deciso di farsi curare via telefono e mail. Ad averlo preso in carico è stato Dallari il quale nel mondo della telemedicina è considerato un guru.
Cosa è successo al paziente
"L'unica cosa che avrei potuto cambiare, ma lo so ora, è di iniziare subito con una terapia più pesante - afferma Dallari - ma non c'è assolutamente correlazione tra il mio operato e la morte del paziente". La vera domanda che bisogna farsi, a suo parere, è cosa è accaduto a Cona durante il ricovero di Gallerani. "Piuttosto bisogna vedere cos'è successo in ospedale a Cona, perché dal 9 settembre è stato sedato", si difende il medico. Martedì 12 ottobre gli uomini della squadra mobile di Reggio Emilia, su disposizione del pm della Procura di Ferrara, Ciro Alberto Saviano, sono stati autorizzati a perquisire lo studio dell'uomo e la sua abitazione. Come riporta La Nazione, sono stati sequestrati documenti, computer e telefoni cellulari. Mossa necessaria per tentare di ricostruire i contatti avvenuti tra il medico e Gallerani.
In un video Dallari si difende spiegando che è entrato in contatto con Gallerani non tramite la piattaforma IppocrateOrg, di cui fa parte, ma attraverso una sua amica. Il dottore aveva, infatti, già curato in precedenza altri malati di coronavirus nella stessa zona. L'indagine però servirà anche per chiarire un eventuale coinvolgimento dell'associazione che è la stessa che in passato ha partecipato a un convegno sulle cure domiciliare in Senato. Questa fa sapere: "Non risulta che alcuna persona che ha fatto richiesta di Assistenza ad IppocrateOrg sia mai stata ricoverata né tantomeno sia deceduta presso l'ospedale Sant'Anna di Ferrara". Allo stesso tempo però è possibile leggere sul loro sito che è stata sospesa l'attività di assistenza.
La spiegazione di Dallari
"L'ho seguito per sei o sette giorni - racconta Dallari - aveva già un quadro abbastanza grave, un paziente obeso e con insufficienza respiratoria avanzata. Gli ho prescritto antibiotico, antinfiammatorio ed eparina - la terapia classica - e in un secondo momento l'ivermectina, un vermifugo". Ovviamente tutti i farmaci erano stati prescritti via mail, compresi i vermifughi. Il medico aggiunge, inoltre, di aver parlato al telefono con Gallerani lo scorso 9 settembre e di averlo trovato piuttosto agitato e impaziente di uscire. Il medico spiega che di fronte al disagio del paziente ha cercato di tranquillizzarlo e lo ha invitato a seguire la terapia dell'ospedale.
Nel giro di qualche giorno però Gallerani è
entrato in rianimazione e dopo un mese è deceduto. Giovedì 14 ottobre è prevista l'autopsia che sarà eseguita a Monselice. Dallari rischia di essere recluso per omissione soccorso e decesso per colpa medica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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