Servizi porno e calcio: 7,7 milioni di euro spesi dai cellulari "di Stato"

I telefonini in dotazione alle amministrazioni pubbliche hanno sprecato quasi 8 milioni di euro per abbonarsi a servizi inutili

Servizi porno e calcio: 7,7 milioni di euro spesi dai cellulari "di Stato"

840 abbonamenti al servizio "Sexyland", 665 a "Le porno Erasmus" e 564 a "video hard casalinghi" solo tra aprile e giugno 2017. Sono alcuni dei servizi a pagamento attivati di recente dai cellulari in dotazione alle amministrazioni pubbliche, come denunciato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione. La commissione, come rivelato da Repubblica, si è fatta spedire da Telecom Italia tutti i dati relativi alle spese "in più" sostenute dai telefonini utilizzati dal personale delle amministrazioni pubbliche.

La Commissione d'inchiesta è stata istituita per verificare quanto potrebbe risparmiare lo Stato dall'eliminazione di tutti quei servizi in "più", rispetto a quelli realmente necessari per il lavoro della Pa. Tuttavia, tra i servizi agguntivi sottoscritti dai "cellulari di Stato" ci sono anche abbonamenti alla Serie A, all'oroscopo, alle scommesse e alle ricette.

Ma attenzione. A volte si tratta di servizi che vengono attivati senza che l'utilizzatore temporaneo del cellulare ne sia a conoscenza. Basta cliccare sul banner sbagliato o rispondere a un sms ingannevole per finire nel tritacarne di questi servizi a pagamento, che in questo caso scaricano i costi direttamente sulla collettività: 7,7 milioni di euro tra il 2012 e il 2017.

Di tutti questi soldi, però, solo una parte sono stati spesi involontariamente. Telecom Italia riporta che nei tre mesi tra aprile e giugno 2017, dagli smartphone delle amministrazioni pubbliche sono partite 1.382 chiamate ai call center di Trenitalia e 1.108 a quelli di Alitalia, fino alle 267 a Ticketone per avere informazioni sui concerti.

Senza dimenticare i furbetti che hanno attivati servizi a pagamento offerti dalla propria banca scaricandone il costo sul credito del telefono "aziendale" e non personale. In questi casi è più difficile pensare a semplici "errori".

Il presidente della Commissione d'inchiesta Paolo Coppola ha dichiarato: "Credo che la maggior

parte di questi abbonamenti siano stati attivati involontariamente, frutto di truffe telefoniche. Se chi lavora nella pubblica amministrazione ci casca così facilmente, chissà quanti utenti privati vengono fregati".

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