Dopo una stagione saltata a causa della pandemia, la voglia di sciare degli italiani è tanta e si evince dal numero di prenotazioni nelle località sciistiche del nostro Paese da nord a sud. A giorni, infatti, la maggior parte degli impianti sarà aperta e si potrà tornare sulla neve, sugli skilift e alle attività montane a patto che vengano rispettate alcune regole base.
Cosa succede con mascherine e restrizioni
Gli impianti dovranno essere a prova di "coda": i gestori sono incaricati di "riorganizzare l'accesso alle biglietterie e agli impianti di risalita in modo ordinato, al fine di evitare code e assembramenti di persone", si legge sul documento. Mascherine, quindi, sempre a portata di mano sia all'aperto che al chiuso se si verificheranno code e assembramenti. Se un Regione dovesse finire in zona arancione o rossa, chiaramente, andrebbe incontro a restrizioni non previste per le zone bianche o gialle come il limite di presenze giornaliere calcolato in base alla grandezza e la capienza della stazione sciistica in questione: non si potrà superare un tot di skipass non soltanto giornaliero ma anche settimanale e stagionale. Al momento, soltanto l'Alto Adige passerà in giallo ma le norme in vigore consentono comunque una libertà quasi totale.
Come funziona con il green pass
Per accedere a funivie, cabinovie e seggiovie, neanche a dirlo, bisognerà avere il green pass: per non fare confusione, è bene ricordare che dal 6 dicembre al 15 gennaio entrerà in vigore il super green pass ma per sciare sarà sufficiente quello base (quindi un semplice tampone negativo) se ci si trova in zona bianca o gialla; diversamente, per le zone arancioni potranno godersi la montagna solo i possessori del super green pass. È chiaro anche che, per andare a vedere hockey e pattinaggio su ghiaccio in un Palazzetto dello Sport, dal 6 dicembre servirà il super certificato verde. Dal momento che gli skipass si possono acquistare anche online, spetterà al personale il controllo "sul possesso della citata certificazione verde può essere svolto anche a campione".
Impianti a capienza ridotta
Tutti gli impianti di risalita che siano chiusi (funivie e cabinovie) potranno contenere soltanto l'80% della capienza massima con la mascherina obbligatoria. Quelli aperti (seggiovie e skilift) non avranno limiti di portata ma andrà comunque indossata una mascherina chirurgica o Ffp2. In caso di necessità o emergenze, per evitare gli assembramenti sarà "consentito per il tempo strettamente necessario l'utilizzo dei veicoli a pieno carico, sempre nel rispetto d'uso di mascherina", si legge su Repubblica. Infine, durante il trasporto all'interno degli impianti non sarà consentito consumare cibi o bevande.
Le raccomandazioni degli esperti
La Cts (Commissione Tecnico Scientifica) ha già vagliato ed approvato le "Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali" che le Regioni hanno inviato al ministero della Salute. Il documento sarà sempre aggiornato in base all'evoluzione della situazione pandemica in Italia con allentamenti o restrizioni per bar, ristoranti e varie attività tra cui come ci si dovrà comportare quando si andrà a sciare. Il documento sottolinea come, nonostante la campagna vaccinale in corso e le terze dosi, non è esclusa "la possibilità che il soggetto vaccinato possa contagiarsi, pur senza sviluppare la malattia, e diffondere il contagio". Ecco perchè iò certificato verde "non sostituisce il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio, quali in particolare l'utilizzo della mascherina in ambienti chiusi".
L'esempio di Prato Nevoso
Alle regole appena elencate e stabilite dal ministero potranno esserci maggiori restrizioni se il proprietario dell'impianto lo ritiene opportuno: è il caso di Prato Nevoso, in provincia di Cuneo, dove per sciare servirà comunque il super green pass anche in zona bianca o gialla. "Si tratta solo di accettare la realtà. E capire che non c’è altra ancora di salvezza: da questa epidemia si esce solo se vaccinati.
Siamo reduci da stagioni mancate, difficili, e non vediamo l’ora di ripartire: ma sicuri", ha affermato al Messaggero Gianluca Oliva, il presidente di Prato Nevoso, che "premia" i vaccinati: impianti aperti h24, anche la notte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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