Lo scorso 20 ottobre sparò a un ladro che si era introdotto nella sua abitazione a Vaprio D'Adda. Francesco Sicignano, un pensionato 65enne, dopo aver udito dei rumori all'interno di casa, si alzò dal letto, e vedendo una figura muoversi nell'ombra, fece fuoco. Il malvivente, di origine albanese, venne colpito e morì qualche istante dopo.
Sin da subito Sicignano è stato accusato di omicidio volontario. Ora a più di un mese dall'accaduto, si va verso la derubricazione dell'accusa. Ovvero qualificare un fatto come reato di minore gravità rispetto a una precedente configurazione giuridica.
Dagli accertamenti svolti dalla Procura di Milano, è emerso che Gjergi Gjioni, il malvivente di nazionalità albanese, è stato colpito all'interno della casa di Vaprio D'Adda. Lo confema l'ogiva con il dna della vittima ritrovata nella cucina del pensionato. Dalle ricostruzioni quindi, il ladro avrebbe raggiunto l'esterno dell'abitazione solo dopo essere stato colpito dai colpi di pistola del pensionato.
Gli esiti, affidati dal pm di Milano Antonio Pastore, al medico legale Arnaldo Migliorini e ai carabinieri del Ris di Parma (per la parte relativa all'ogiva trovata nella cucina della casa) , sono ancora parziali. Ma sembrerebbe quindi confermato il racconto di Sicignano, che aveva spiegato agli inquirenti di aver sparato al rapinatore con il suo revolver Colt calibro 38 special, detenuto legalmente."Ho sorpreso il ladro in cucina sembrava armato ed ho fatto fuoco" disse ai carabinieri.
Sempre secondo il suo racconto, l'uomo si sarebbe spaventato davanti al ladro che sembrava armato.Così ha esploso il colpo da una distanza ravvicinata. Dai primi accertamenti era emerso però che il pensionato poteva aver sparato quando il ladro si trovava ancora sulle scale esterne, dove è stato trovato il cadavere, anche perchè il proiettile avrebbe seguito una traiettoria dall'alto verso il basso. Sull'ogiva trovata nella cucina i Ris di Parma attraverso gli esami biologici hanno riscontrato tracce di sangue del giovane albanese. Il medico legale, consulente del pm, ha accertato che la dinamica potrebbe essere compatibile con la versione fornita da Sicignano.
Seguendo le ricostruzioni, il giovane potrebbe essere rimasto in vita per una manciata di secondi, necessari per uscire dalla cucina e raggiungere le scale esterne, dove è stato trovato il cadavere, forse aiutato dai complici che poi si sono dati alla fuga. Il pm attende le relazioni complete del Ris, del medico legale e gli esiti degli esami balistici, che dovrebbero essere depositati nei prossimi giorni.
Solo dopo l'accertamento delle prove, gli inquirenti valuteranno
un'eventuale derubricazione del reato che passarebbe quindi da omicidio volontario in omicidio colposo con eccesso colposo in legittima difesa e anche eventualmente una richiesta di archiviazione riconoscendo la legittima difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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